Più grill e meno grilli. Rivolta contro la carne sintetica
Più grill e meno grilli. Rivolta contro la carne sintetica ll consumo di carne è costantemente sotto i riflettori, perché accusato di essere la causa principale dei cambiamenti climatici. In realtà la questione è molto complessa e sono troppe le affermazioni fuorvianti diffuse sulla relazione negativa tra allevamento di bestiame e sostenibilità. Tutte le dichiarazioni che emergono dal grande dibattito sull’allevamento, sulle proteine alternative e la sostenibilità ambientale, evidenziandone gli errori. Per questo motivo, secondo IPSE-Food, vengono proposte soluzioni che non risolveranno i problemi, tra cui la promozione dei sostituti della carne a base vegetale e della carne coltivata in laboratorio.
Phil Howard autore del rapporto: “È facile capire perché le persone sono attratte dal marketing, ma le soluzioni tecnologiche per la carne non salveranno il pianeta. In molti casi, peggioreranno i problemi nel nostro sistema alimentare industriale, come la dipendenza dai combustibili fossili, le monoculture industriali, l’inquinamento, le cattive condizioni di lavoro, le diete dannose e il controllo da parte di enormi società. Dobbiamo cambiare il sistema, non il prodotto.”
Infatti l’allevamento svolge un ruolo importante nell’alimentazione della popolazione mondiale.
Più grill e meno grilli. Rivolta contro la carne sintetica
Le tavole italiane rifiutano la carne sintetica. Il Ministro della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida ha esplicitamente preso le distanze dal nuovo mercato globale che apre senza remore alla distribuzione della carne ‘coltivata’ in laboratorio e della lavorazione di latte e mangimi artificiali per gli animali. Il “principio di precauzione” del governo si oppone energicamente alla nuova tendenza alimentare, che ci allontana dalla dieta mediterranea e dai canoni di allevamento tradizionali. Le nuove carni prodotte e coltivate in laboratorio oggi sono diffuse in diversi paesi extraeuropei, soprattutto negli USA.
La Coldiretti nazionale e la Assocarni hanno messo in guardia contro il fenomeno, che attenta gravemente al futuro commerciale della nostra azienda zootecnica, delle economie di filiera e delle campagne e dei pascoli italiani.
Più grill e meno grilli. Rivolta contro la carne sintetica
Il tema è di primaria importanza ed accende il dibattito nell’appuntamento del prossimo 20 aprile “La carne, dal produttore al consumatore, tra qualità e sostenibilità” a partire dalle ore 17:00, alcuni interventi, dopo i saluti istituzionali del sindaco della città Amedeo Bottaro, del senatore della Repubblica Dario Damiani e dei consiglieri della Regione Puglia Filippo Caracciolo e Debora Ciliento.
L’animato talk con le ragioni di esperti e addetti ai lavori, dai produttori ai medici, dai gastronomi agli chef, sarà moderato dall’autorevole esperienza di Giancarlo Fiume, capo redattore della TGR Puglia. Intervengono il commercial governor di “GliAllevatori” Franco Conforti, il coordinatore commerciale dei marchi Giotto, Beher, GliAllevatori Stefano Remine, il direttore sanitario della Asl BAT dott. Alessandro Scelzi, il responsabile veterinario Aria B “Igiene degli alimenti di origine animale” della Asl BAT dott. Feliciantonio Fattizzo, il giornalista prof. Vincenzo Rizzi, delegato barese dell’Accademia Italiana della Cucina e lo chef stellato Felice Sgarra del ristorante Casa Sgarra a Trani. Ospiti del confronto, inoltre, sono Mirko Giannella, campione italiano del taglio di Patanegra che si esibirà con la sua maestria; Albano Ebeja, italian ambassador di Kobe; Maria Carmen Corredor Sanchez, rappresentante ufficiale dell’azienda internazionale Beher.
L’aspetto primario dell’incontro verte sull’allarme generato da un’informazione fuorviante dei produttori di cibo sintetico da laboratorio. Alcune loro tesi sono ritenute infondate. Ad esempio, il consumo di carne rossa, allevata secondo i criteri di un rigoroso controllo sanitario, dagli allevamenti ai mangimi, non è causa primaria di tumori, se non eccede i parametri normali.
Più grill e meno grilli. Rivolta contro la carne sintetica
La razza bovina manifesta la sua sostenibilità da epoche remote, in ragione della sua straordinaria generosità per le esigenze dell’uomo, dalla carne alla forza lavoro, dal letame alle pelli, dalla bio-cosmetica ai fertilizzanti ed al pet food. Proprio questa molteplicità di funzioni rende centrale il suo allevamento, che permette agli erbivori un pascolo in terreni spesso non idonei a colture di qualsiasi genere.
Anche altre tesi, come quelle legate all’ingente consumo di acqua per la produzione di carni o l’emissione di gas serra, sono al centro del dibattito in forma di talk in programma giovedì prossimo.
L’allevamento di filiera, nel rispetto delle norme sanitarie europee, invece, privilegia i grandi vantaggi dell’alimentazione della armonica Dieta mediterranea, patrimonio Unesco e prodroma alla longevità italiana, non a caso tra le più alte del pianeta.
«La demonizzazione fatta negli ultimi anni della carne da parte di alcuni – sottolinea l’ideatore dell’evento Mauro De Cillis di Delizie di carne e salumi a Trani – non considera che l’azienda zootecnica italiana è una delle più controllate al mondo e spesso contempla cicli chiusi di economia circolare. Anche il consumo di carne, nelle giuste quantità, se si privilegiano qualità e sicurezza del prodotto certificato, non è nocivo alla salute, ma apporta all’organismo proteine nobili che contengono tutti gli aminoacidi essenziali e costituiscono per l’essere umano una fonte alimentare proteica ad alto valore biologico. La differenza poi la fanno anche le cotture, di cui ci parlerà nell’incontro di giovedì lo chef stellato Michelin Felice Sgarra».