Gioco fisico e gioco online, due mondi diversi: il caso di un operatore in Puglia apre al dibattito
La filiera del gioco d’azzardo in Italia continua a raccogliere consensi e a migliorare i propri fatturati anno dopo anno. Oggi, siamo di fronte ad una vera e propria ascesa del gioco pubblico, che raddoppia costantemente i suoi giocatori mantenendosi al passo con i cambiamenti tecnologici.
Parallelamente a questa crescita a livello di raccolta ed entrate erariali, la filiera ha rafforzato ulteriormente le misure di prevenzione e sicurezza per garantire la sicurezza degli utenti e il gioco Responsabile.
Oggi il Gioco Responsabile rappresenta il protocollo e la mission e vision di ogni azienda che si rispetti, e include tutte quelle misure che gli operatori di gioco implementano a tutela degli utenti. È un vasto sistema organizzato per tutelare tutti i tipi di giocatori, fornendo loro assistenza e supporto in maniera continuativa. Un protocollo che è impreziosito da nuove tecnologie sviluppate appositamente per garantire una certa regolarità nelle sessioni di gioco e per gli utenti.
Ad oggi tecnologie migliori di altre non esistono di certo, piuttosto si può parlare di una serie di strumenti tutti utili per perseguire gli scopi prefissatisi.
Quali sono? Si fa dai sistemi di tracciamento – ormai collaudati – che registrano il tempo trascorso dai giocatori su un sito, fino ai sistemi di alert di recente implementazione, che avvisano tramite pop-up, messaggi, mail i giocatori in caso qualcosa non stia andando nel verso giusto. Alla base di tutto ci sono algoritmi ed enormi dati da analizzare per creare sistemi di supporto adeguati. Gli stessi giocatori possono creare una loro personalizzazione degli strumenti da utilizzare: limitazioni temporali, limitazioni di deposito, storico di scommesse e puntate fino all’auto-esclusione, che permette di “bannarsi” automaticamente dal gioco per un periodo di tempo. Sono tutti standard che rendono il gambling online altamente sicuro e controllato, in piena conformità con la normativa.
Nel mondo online funziona così. Ma come stanno le cose nel mondo del gioco fisico? Da anni in Italia persiste la cosiddetta “questione territoriale”, che ha creato non poche difficoltà ai gestori di gioco fisico. Ogni regione italiana si è ormai dotata di una normativa ad hoc contro il gioco d’azzardo patologico. Ed in alcuni casi a farne le spese sono gli operatori.
È recente la notizia del ritiro della licenza ad un operatore di gioco che nel territorio di Barletta Andria Trani operava ad una distanza inferiore a 250 metri da un luogo sensibile, come stabilito dalla legge regionale. Il motivo? Luoghi sensibili sono considerati tutti quelli in cui converge una grande quantità di persone: scuole, chiese. Ed anche case di cura e di medicina, come nel caso incriminato. Il Tar Puglia ha respinto il ricorso dell’operatore di gioco, che si è detto da par suo scettico circa l’applicazione di una norma poco chiara circa i cosiddetti luoghi sensibili. Di certo un esempio che fa capire come la situazione, tra due rami della stessa industria, gioco fisico e gioco online, sia completamente opposta.