5 i nomi per Palazzo di Città a Taranto
Parlare di elezioni amministrative con obiettività e terzietà non è mai stato un esercizio facile, soprattutto quando la mole di uomini e donne pronti a correre per la carica di consigliere comunale è così ampia.
A Taranto sono attualmente 5 i candidati alla carica di sindacosalvo ritiri last minute: Rinaldo Melucci, Walter Musillo, Eugenio Filograna, Luigi Abbate e Massimo Battista.
Il sindaco uscente Rinaldo Melucci, sfiduciato da pezzi della sua stessa maggioranza a pochi mesi dal voto, è sostenuto da una omogenea varietà di partiti e movimenti, afferente l’area del centro-sinistra, denominata Ecosistema Taranto.
Walter Musillo, principale fautore della elezione a sindaco nonché della brusca interruzione del mandato di Melucci, noto ai più come Segretario Provinciale del Partito Democratico durante la segreteria Renzi, è il candidato della Grande Alleanza per Taranto: una compagine disarticolata che mette insieme AT6-Lega d’Azione Meridionale con i Popolari di Stellato (in maggioranza con Michele Emiliano a Bari), la Lega di Salvini con SDS – Sviluppo, Democrazia, Sud, un movimento quest’ultimo portato agli onori della cronaca quale principale fucina di consensi utili all’elezione del sindaco di sinistra Ippazio Stefano.
Regista di questa santa alleanza è Giovanni Gugliotti, Presidente della Provincia in scadenza, che ha pensato con il Patto per Taranto (una delle liste a sostegno di Musillo) di replicare l’esperienza del Patto dei Sindaci che lo ha portato al soglio delPalazzo della Provincia. Travolto mediaticamente dalla bocciatura da parte della Corte dei Conti del piano di riequilibrio del Comune di Castellaneta, del quale Gugliotti è Sindaco ancora per qualche settimana, l’ex enfant prodige del centro-destra ionico cerca un’occasione per restare nell’agone politico con un ruolo di rilievo. Sfumata la candidatura a sindaco nella città capoluogo, quella delle amministrative – come coordinatore di una lista -sembra restare per lui l’utile scialuppa di salvataggio in attesa di occasioni migliori. Il punto fondamentale di questo primo scorcio di campagna elettore sembra essere per Walter Musillo quello delle periferie: incontra quotidianamente associazioni, va nei mercati per ascoltare i cittadini, cerca lealmente un contatto con la città nella speranza di riuscire a trasmettere la volontà del suo impegno per Taranto.
Con Rinaldo Melucci si sono schierati democratici, socialisti, pentastellati, repubblicani, popolari, verdi e numerose esperienze civiche allo scopo di condividere un progetto di rinascita partendo da quel “Fatto 100” che riempie i cartelloni pubblicitari delle vie di Taranto. La parola chiave di Rinaldo Melucci è rigenerazione che trova cinque modi diversi di essere al servizio della collettività: la rigenerazione per Taranto è urbana, ambientale, socio-economica, culturale e istituzionale. Una città che, secondo il sindaco uscente, ha riconquistato il suo orgoglio e sta affrontando a testa alta le sfide del presente con la consapevolezza di avere tutte le capacità e le competenze per diventare un punto di riferimento in Italia e in Europa. Una città pronta a riprendere la sua corsa verso nuove sfide con sempre maggiore consapevolezza: a partire dai Giochi del Mediterraneo.
La bontà del progetto è indiscutibile come anche quanto fin qui realizzato dall’amministrazione uscente nonostante la notevole variabilità degli assetti in giunta che hanno determinato non pochi rallentamenti all’azione amministrativa.
Quello che lascia dubbiosi è il notevole trasformismo di alcuni dei candidati ospitati nelle liste a sostegno di questo nuovo progetto: si passa dai citiani Tribbia e Ciraci a Filippo Illiano, candidato nel 2017 in una lista a sostegno della coalizione di centro-destra, da Gina Lupo, passata da Bitetti a Stellato per poi approdare a Melucci, a Sabrina Pontrelli, candidata nel Partito Democratico ma eletta quale consigliere comunale a Crispiano nelle file di una lista civica vicina al centro-destra, già consigliere provinciale con Gugliotti Presidente, nonché pubblicamente sostenitrice della lista di Fratelli d’Italia alle ultime elezioni regionali a favore di Renato Perrini. Resta da capire quanto grande sarà l’appeal del progetto messo in campo dal campo riformista e se sarà in grado di fare unità.
Il vero decision maker delle amministrative a Taranto resta Piero Bitetti, politico dal grande consenso raccolto in ogni competizione elettorale. Ha rivelato a Pugliapress la sua intenzione di candidarsi nella lista Con Emiliano a sostegno di Melucci: un ulteriore elemento in grado di far pendere la bilancia in favore del sindaco uscente.
Un altro candidato che ha annunciato la volontà di misurarsi alle prossime elezioni a Taranto è il Senatore Eugenio Filograna: imprenditore, direttore d’azienda, politico e dirigente sportivo italiano. Filograna, insignito nel 2013 del prestigioso Premio Barocco, ha fondato il movimento Autonomi e Partite IVA. Sono 5 i punti del suo programma: l’istituzione dell’Assessorato Autonomi e Partite iva ed il relativo Sportello per consulti gratuiti; la donazione di tutte le indennità di carica alla Fondazione Bisogni di Taranto che sarà costituita per in soccorso delle fasce più deboli; l’avvio di una trasformazione ecologica dell’ex Ilva realizzando il progetto “Cittadella della Scienza, della Salute e del Turismo”; l’apertura a Taranto del primo centro europeo per la ricerca, prevenzione e cura dei bambini affetti da malattie cancerogene e da malformazione conseguenti all’ambiente inquinato; dimostrare che si può fare politica per il bene comune in forma di puro Volontariato Politico.
Luigi Abbate con il suo movimento Taranto senza ILVA ha scelto di utilizzare lo strumento dei social network quale cassa di risonanza per il suo progetto per Taranto. Nato giornalisticamente con Lello Orzella, l’ideatore e conduttore della trasmissione Polifemo che ogni venerdì andava in onda su BlustarTV e rappresentava il termometro politico e sociale di Taranto, Abbate non è nuovo alla politica. Si è già misurato con scarsi risultati candidandosi con Giancarlo Cito alla carica di sindaco nel comune di San Marzano di San Giuseppe. Ciò che fa più discutere è l’utilizzo delle movenze proprie del giornalista d’assalto con tanto di microfono, fiatone e telecamera al seguito, per fare campagna elettorale: un vero e proprio disturbatore degli altrui incontri elettorali con il pretesto di cercare un confronto. Saranno i tarantini a determinarne le sue fortune ma nel frattempo compaiono anche le prime grandi affissioni per Abbate con lo slogan “per Taranto ho sempre lottato”, a dimostrazione che il candidato crede fermamente in un successo.
Massimo Battista, indicato come sindaco per il movimento “Una città per cambiare”, si presenta così alla città dalle pagine del suo sito: «amo le persone che si espongono, quelle che non hanno paura di mettersi in gioco, quelle che rischiano, quelle che stanno in prima fila e non si nascondono. C’è da sconfiggere il malaffare che in questa città, con la partecipazione di poteri malavitosi, imperversa. Noi racconteremo tutto quello che qualcuno cerca di tener nascosto chiuso in un cassetto». Le parole chiave del progetto di battista sono mobilità urbana, digitalizzazione, ambiente, turismo, periferie e istruzione.
Mancano ancora alcuni mesi ma la corsa è oramai iniziata: non possiamo che augurarci che vinca il meglio per Taranto.