Smart working garantito fino al 31 luglio: un italiano su tre continuerà a lavorare da casa
Lo smart working ha senza ombra di dubbio modificato il modo di concepire il lavoro per molti italiani, e fino al 31 luglio sarà ancora garantito, dopo oltre un anno di grandi successi. Cosa ne pensano i lavoratori di questa modalità, e cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? Vediamo di approfondire insieme tutte le informazioni e le notizie principali.
Cos’è cambiato rispetto allo scorso anno?
Lo scorso anno lo smart working ha rappresentato una soluzione vitale e obbligatoria per tutti gli italiani. A causa dell’emergenza sanitaria e del lockdown, si è deciso per questa modalità in chiave semplificata, dunque senza la necessità di accordi specifici fra i datori di lavoro e i lavoratori.
Inizialmente previsto per fine aprile, il termine di questa opzione è stato prolungato fino al 31 luglio, e un italiano su tre continuerà a lavorare da casa. Di conseguenza, almeno fino a questa data lo smart working non cambierà la sua natura dal punto di vista burocratico.
Volendo fare una sintesi, in vista di un pieno ritorno alla normalità, si potrà ancora lavorare a distanza come si faceva fino a qualche mese fa, senza grossi cambiamenti. Inoltre, stando ad alcune voci, pare che la deadline del sistema attuale possa essere addirittura spostata al 31 dicembre. Anzi, è possibile che alla fine sarà proprio questa la data ultima, visto che è attualmente molto difficile calcolare come si evolverà la situazione sanitaria dopo l’estate.
Cosa ne pensano gli italiani?
È chiaro che gli italiani sono combattuti, e sostanzialmente divisi in due fazioni: c’è chi considera lo smart working come un’attività oramai vitale per le proprie abitudini, e chi invece preferirebbe tornare in ufficio. Gli aspetti da considerare sono infatti parecchi, come nel caso delle spese in bolletta domestiche, cresciute durante la prima fase pandemica a causa del maggior tempo passato a casa, e che oggi stanno ulteriormente lievitando a causa della ripresa del mercato dell’energia.
Ovviamente esistono alcune semplici soluzioni in grado di risolvere questo tipo di problematica alla radice, come ad esempio quella di effettuare un confronto fra le tariffe di luce e gas presenti sul mercato e scegliere l’opzione più vicina alle proprie necessità di risparmio. Si tratta di uno dei diversi metodi per risparmiare sulle bollette in modalità smart working, ideale per chi continuerà a lavorare da casa.
Ad ogni modo, non sempre recarsi sul luogo di lavoro può rappresentare un’alternativa più economica rispetto al lavoro da casa: tra le spese per gli spostamenti (carburante, biglietti o abbonamenti ai mezzi pubblici), il pranzo fuori e l’abbigliamento da ufficio, anche il lavoro in presenza ha dei risvolti sul portafoglio del dipendente da non sottovalutare.
Ci sono poi altri elementi da studiare, come il bisogno dei rapporti sociali sul posto di lavoro, che ovviamente mancano a molti dipendenti costretti da mesi al lavoro da casa e dei risvolti psicologici del lavoro agile sulla mente del lavoratore. Occorre comunque ripetere che per molti smart workers si è giunti ad un punto di non ritorno: una soglia superata la quale non è più possibile tornare indietro. Molti si sono infatti innamorati di questa modalità, che consente di ottimizzare i tempi e il lavoro, e di passare più ore in compagnia della propria famiglia. Anche le aziende hanno potuto constatare tutti i vantaggi del lavoro agile.