Martina si colora d’arancione
Daniela Rota
Tra le tante emergenze (sanitaria, psicologica, economica, occupazionale, didattica…) provocate dalla pandemia di Covid-19, quella della violenza alle donne, già di suo e da tempo drammatica, registra di giorno in giorno un incremento a dir poco allarmante: durante il lockdown, un po’ dovunque in Italia e nel mondo, il numero delle aggressioni, degli stupri, dei femminicidi – consumati quasi sempre tra congiunti e al riparo delle pareti domestiche – è aumentato in misura esponenziale. Ecco perché il 25 novembre – designato nel 1999 dall’ONU “Giornata internazione per l’eliminazione della violenza contro le donne” – merita quest’anno un’attenzione ed una riflessione tutte particolari.
UN Women (l’ente delle Nazioni Unite che si batte per l’uguaglianza di genere e il riscatto sociale delle donne e contro ogni forma di violenza e di discriminazione ai loro danni) ha riproposto con rinnovato vigore anche quest’anno – per il quinto anno consecutivo – la campagna Orange the World, invitando il mondo intero a colorarsi e ad illuminarsi di arancione per due settimane consecutive, dal 25 novembre al 10 dicembre (Giornata Internazionale dei Diritti Umani).
Come ogni anno, l’appello di UN Women è stato prontamente raccolto dal Soroptimist International, l’associazione femminile che si appresta, nel 2021, a festeggiare i suoi primi 100 anni di vita e di lotta a sostegno delle donne. La Federazione Europea del Soroptimist International per due settimane promuoverà iniziative ed azioni di sensibilizzazione al problema utilizzando nella comunicazione il colore arancione. In particolare l’Unione Italiana, attualmente presieduta da Mariolina Coppola, ha scelto di proporre due iniziative.
La prima consiste nell’acquisto, da parte dei singoli Club, di montagne di clementine IGP calabresi messe a disposizione da Donna Agricoltura: oltre al colore arancione, questo frutto ha una valenza simbolica in più, legata al ricordo di Fabiana Luzzi, la giovane studentessa di Corigliano Calabro che nel 2013 fu massacrata dall’ex fidanzato in un agrumeto della piana di Sibari. Le cassette acquistate dai Club verranno distribuite gratuitamente a case di riposo, centri di accoglienza, famiglie in difficoltà. I fondi così raccolti verranno devoluti alla Rete D.i.RE alla quale aderiscono 80 centri antiviolenza in tutta Italia.
La seconda iniziativa rinnova e rinforza l’intesa tra il Soroptimist International d’Italia e l’Arma dei Carabinieri, suggellata nel 2015 dal progetto “Una stanza tutta per sé” con l’allestimento, in 170 caserme dei Carabinieri, di una stanza riservata alle donne che si accingano a denunciare una qualche violenza subita. E sarà proprio su queste caserme e su queste stanze – oltre che su siti di particolare rilevanza istituzionale o simbolica – che, per quindici giorni, verranno puntati i riflettori di luce arancione della campagna Orange the World.
Alla campagna aderirà, ovviamente, anche il SI Club di Martina Franca. Del resto, vent’anni orsono, ad avviare le manifestazioni per la Giornata Internazionale del 25 novembre dell’Unione Italiana fu proprio una socia del Club martinese, Giovanna Pace, che in quell’anno ricopriva il prestigioso incarico di Presidente Nazionale.
Da allora in poi, il Soroptimist Club di Martina si è dato parecchio da fare. Anche a considerare solo le iniziative strettamente inerenti alla lotta contro la violenza sulle donne, l’elenco è lungo: conferenze pubbliche, incontri sportivi di beneficenza; interventi presso le scuole della città, primarie e secondarie, con distribuzione gratuita di T-shirt in tema; pubblicizzazione dell’app S.H.A.W. (promossa dal Soroptimist nel 2015 come strumento di soccorso immediato alle donne vittime di violenza); proiezioni di film di particolare impegno etico e civile come Un giorno perfetto di Ferzan Özpetek che – nel biennio 2016-18, quando era presidente Enza Buonfrate – fu oggetto di profonda riflessione ed ampio dibattito.
Più in particolare, nel biennio 2010-2012, sotto la presidenza di Marisa Angelini, il Club di Martina Franca si è impegnato a sostenere finanziariamente una scuola elementare in Etiopia, per dotarla di servizi igienici destinati solo alle bambine, onde evitare il ripetersi di episodi di violenza cui la condizione di promiscuità dava spesso luogo.
Nel biennio successivo, presieduto da Mariella Schiavone, il Club martinese ha promosso e sponsorizzato un “Corso di autostima” e un “Corso di autodifesa” finalizzati a fornire alle donne partecipanti gli strumenti, psicologici e fisici, per reagire ad ogni tentativo di sopraffazione, quale che essa sia: entrambi i corsi erano organizzati dal Centro Antiviolenza “Rompiamo il silenzio” che dal 2013 opera sul territorio di Martina Franca e Crispiano, offrendo accoglienza, ascolto e sostegno psicologico, legale e pratico alle donne vittime di violenza. L’esperienza è stata poi ripresa e riproposta da Rosa Maria Vinci nel suo biennio di presidenza (2018-2020), con l’attivazione di un ulteriore corso base gratuito di autodifesa impartito da qualificati istruttori di arti marziali.
Nel biennio 2014-2016, quando era presidente Anna Maria Aprile-Ximenes, anche il Club di Martina ha aderito al progetto “Una stanza tutta per sé”, attrezzando e arredando in modo accogliente e confortevole, presso la locale Caserma dei Carabinieri, un locale destinato all’ascolto e all’assistenza delle donne vittime di una qualche forma di violenza.
Tutte iniziative, queste, accolte sempre dalla città con grande favore ed ampia partecipazione.
Oggi, però, iniziative del genere sarebbero impensabili ed impraticabili, in quanto bisogna fare i conti con i limiti, sempre più angusti, imposti dall’emergenza sanitaria. Ecco perché la nuova presidente del Soroptimist di Martina, Doranna Rinaldi, fresca d’investitura, d’intesa con le socie tutte ed in linea con le direttive del Soroptimist nazionale, ha dovuto inventarsi qualcos’altro.
Tre le iniziative programmate:
- la prima consiste nel puntare sulla splendida facciata del Palazzo Ducale, per 15 giorni consecutivi (dal 25 novembre al 10 dicembre), dei potenti fari di luce arancione, messi a disposizione e montati dalla ditta Bellucci Echi e Luci, mentre all’interno del Comune ed in giro per la città locandine e poster (arancioni pure quelli!) illustreranno motivazioni ed obiettivi dell’operazione;
- la seconda prevede l’acquisto di 40 cassette di clementine IGP calabresi che verranno consegnate all’Emporio Solidale della Basilica di San Martino perché le distribuisca a famiglie in condizioni di bisogno;
- la terza si rivolge al mondo della scuola e lo fa nell’unico modo attualmente possibile: a distanza. Gli studenti delle ultime tre classi e di tutti e tre i poli (Tito Livio, Majorana e Leonardo da Vinci) delle scuole superiori di Martina – con modalità lasciate alla discrezione di presidi e docenti – risponderanno in forma rigorosamente anonima ad un questionario in 6 punti, a risposta aperta, sul tema della violenza di genere e – più in generale – della violenza tout court. Alla fine dell’anno scolastico i risultati verranno resi pubblici nelle forme che per allora saranno praticabili: probabilmente con una pubblicazione, auspicabilmente con una bella manifestazione… finalmente in presenza!