La Puglia è sempre più Bio
A darne notizia Coldiretti Puglia. Il ruolo delle politiche rurali lo spiegano Nardone
(Dipartimento Agricoltura) e Fiore (Autorità di Gestione del PSR Puglia 2014/2020).
La Puglia è Regione Bio, la seconda in Italia per superfici e produzioni coltivate con metodi sostenibili per l’economia e l’ambiente. Un’agricoltura che, in particolare, si rivolge alle richieste dei consumatori sempre più esigenti e consapevoli.
Grazie anche agli aiuti che sono andati a buon fine con il Programma Sviluppo Rurale (PSR), la Puglia ha fatto registrare nel 2019 un ulteriore incremento delle aziende e delle superfici. Gli ultimi dati, difatti, confermano la presenza di 9380 operatori e 266 mila 274 ettari coltivati in biologico. Si tratta del 20% della superficie agricola regionale con un incremento di 3mila ettari in più dal 2018 e la sua metà è dedicata ai seminativi. Importante è anche la produzione di olive biologiche, che interessa il 27% della superficie. Sicuramente predominante rispetto alle altre produzioni che interessano prati e pascoli, vite da vino o da tavola, e agrumi.
Sono cifre fortemente incoraggianti quelli che emergono dall’ultimo rapporto 2019 elaborato dal Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB) per il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf). Attestano il lavoro virtuoso svolto negli ultimi anni dagli agricoltori pugliesi con il supporto di politiche mirate.
Chiara l’analisi della dottoressa Rosa Fiore, Autorità di Gestione del PSR Puglia 2014-2020:
“Il Programma di sviluppo rurale ha contribuito in maniera significativa a stimolare un tipo di agricoltura sana e soprattutto rispettosa per l’ambiente. Oltreché remunerativa, considerando la crescente domanda di prodotti biologici e made in Puglia anche oltre i confini nazionali”. Aggiunge: “Dall’inizio della programmazione siamo riusciti ad erogare oltre 215 milioni di euro, pari all’86% delle risorse disponibili. Lo abbiano fatto attraverso misure strategiche dedicate all’agricoltura, al mantenimento e alla conversione all’agricoltura biologica, delle superfici coltivate con il metodo convenzionale o integrato”.
Quindi, una strategia di sviluppo del sistema rurale che supporta anche il mondo della ricerca e delle organizzazioni di settore impegnate nel promuovere e incentivare la sostenibilità ambientale ed economica in agricoltura. Vale a dire, la finalità della mission di “Biol Italia” presentata nei giorni scorsi in Fiera del Levante, nel Padiglione Agricoltura, dove c’è stato un partecipato e qualificato incontro dedicato all’agricoltura biologica e alla Politica Agricola Comune (PAC). Nell’occasione, è stato presentato “Humus Puglia”, progetto che coinvolge gli agricoltori pugliesi che hanno già aderito o aderiranno nell’imminente ai regimi di qualità con la finalità di informarli e sostenerli nella scelta di tecniche innovative, con particolare riferimento alla corretta gestione e uso dei suoli nonché della risorsa idrica. Il commento del direttore del Dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone: “La strada in Puglia è tracciata in tema di agricoltura biologica e di agricoltura integrata. Le politiche di sviluppo rurale stanno contribuendo fattivamente alla crescita di un settore che ci consentirà nel medio/lungo periodo di conservare la produttività dei nostri terreni, contrastandone, altresì, l’impoverimento e scongiurando il rischio di desertificazione, come spesso accade per i terreni convenzionali. Lo scenario futuro dipenderà molto dalle opportunità che offrirà la nuova PAC, la quale contempla il biologico tra i temi cruciali per lo sviluppo e l’innovazione dei Paesi membri per il raggiungimento degli obiettivi ambiziosi del Green New Deal promosso dalla Commissione UE”.
RAFFAELE CONTE