Porto Rubino al Festival del Cinema di Roma
Renzo Rubino racconta il suo tour estivo in un docufilm tramesso da Sky Arte, con la partecipazione di artisti del calibro di Giuliano Sangiorgi, Noemi, Ron, Diodato, Morgan e tanti altri.
Sono passati ormai sette anni da quando Renzo Rubino, giovanottone con il viso da bravo ragazzo e lo sguardo sognante, ha calcato per la prima volta il palco del Festival di Sanremo, imponendosi – con modi riservati e sicurezza artistica – sulla scena musicale italiana con “Il Postino”, posizionandosi al 3° posto nella finale e aggiudicandosi il Premio della Critica del Festival della canzone italiana “Mia Martini” nella categoria Giovani. L’anno successivo, nel 2014, ancora una volta a Sanremo – stavolta nella categoria Campioni – e ancora una volta sul podio con “Ora”, quando l’orchestra gli assegna il premio al Miglior arrangiamento sezione Campioni. Poi, ormai affermato fuori dai confini nazionali, torna a Sanremo due anni fa, riscuotendo successo di pubblico con “Custodire”.
In questi anni Renzo Rubino ha inciso ben quattro album – Farfavole (2011), Poppins (2013), Secondo Rubino (2014), Il gelato dopo il mare (2017) – e tenuto centinaia di concerti in tutta Italia, stringendo collaborazioni importantissime a livello internazionale.
Nel 2018, poi, la scintilla: Renzo sente di dover mettere assieme le sue principali passioni, ciò che più ama, quanto di più vuole proteggere e custodire. Un’idea che nessuno ha mai avuto: Porto Rubino, dove le note della sua musica fluttuano sulle dolci onde del mare della sua Puglia, bene da tutelare e salvaguardare.
Migliaia i partecipanti alle due edizioni che, dalle banchine dei porti, lo ascoltano suonare e cantare da una barca. Consensi dal pubblico, apprezzamenti dalla stampa di tutta Europa. Poi, in questo 2020, il Covid-19, il blocco totale, la paura di non potercela fare. Invece la determinazione di Renzo e l’aiuto di tanti amici permettono a Porto Rubino di vedere la sua terza edizione, un’edizione inaspettata, così come inaspettate sono le soprese che riserva. Ma lasciamo che sia direttamente lui a raccontarcele.
Renzo, Porto Rubino 2020 è davvero tutto particolare. Parlacene.
Questo è stato un anno complicato in cui, a causa del Covid-19, abbiamo dovuto riorganizzare il lavoro artistico programmato, per evitare che tante iniziative saltassero. Quindi ci siamo dovuti un po’ reinventare. Per esempio ho dovuto ripensare Porto Rubino, festival che organizzo due anni e che vuole sensibilizzare concretamente sulla salvaguardia e la protezione del nostro mare; è un festival esclusivamente musicale… io andavo nei porti, cantavo canzoni dedicate al mare di grandi autori da una barca, per tanta gente che veniva ad ascoltarmi dalle banchine. Quest’anno tutto questo sarebbe saltato ma ci tenevo comunque che Porto Rubino non saltasse la sua terza edizione consecutiva. Quindi ho chiamato il mio amico Stefano Senardi, produttore discografico e direttore artistico, persona che ha fatto la storia della discografia italiana, prospettandogli l’idea che Porto Rubino potesse diventare un documentario. Quindi oltre alla parte musicale dal vivo, realizzata quest’estate con tutte le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, abbiamo realizzato un docufilm dal titolo “Porto Rubino – storie, canzoni e lupi di mare” diretto dal regista Fabrizio Fichera, grazie al sostegno di Cantina San Marzano e della Regione Puglia (Puglia Sound, Teatro Pubblico Pugliese), coinvolgendo artisti come Giuliano Sangiorgi, Paola Turci, Noemi, Ron, Diodato, Morgan, Bugo, Vasco Brondi, Gino Castaldo e tanti altri, ponendoci tutti quali co-protagonisti di un vero e proprio film i cui protagonisti sono la musica e il mare della Puglia. Sono partito a bordo della “Trimari” da Polignano per arrivare – costeggiando la costa pugliese – fino a Taranto, alla ricerca del famigerato “mostro marino” che è l’inquinamento, dovuto a plastica e scarichi. Durante la navigazione ciascuno degli amici artisti ha dato il suo contributo, aiutandomi a raggiungere la meta fisica – Taranto – e quella ideale ovvero sensibilizzare attraverso la musica alla tutela del mare.
Un’esperienza bellissima, tanto bella che…
Be’, tanto bella da finire al Festival del Cinema di Roma, previsto per i prossimi giorni. Il 13 ottobre, nella Casa del Cinema di Villa Borghese a Roma, infatti, sarà proiettato in anteprima per gli artisti e per la stampa; poi sarà replicato al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma il 16 ottobre e dal 28 ottobre sarà trasmesso in prima serata in esclusiva da Sky Arte.
Il tuo quindi è un tributo alla Puglia.
Sì. Ho deciso che casa mia dovesse essere la Puglia per tanti motivi. Anzitutto perché amo profondamente questo territorio in cui sono nato e perché secondo me dà delle suggestioni che si riflettono in ambito artistico, sia nella scrittura ma anche nella invenzione. La Puglia poi è colma di quei talenti che permettono a progetto come Porto Rubino di avere una promozione forte a livello nazionale. Porto Rubino, del resto, è un progetto portato avanti da gente pugliese.
In effetti tra gli artisti coinvolti nel tuo docufilm molti sono pugliesi. Ma raccontaci: come hanno accolto la tua proposta i colleghi?
Loro innanzitutto mi vogliono bene e quindi si fidano delle cose che faccio. All’inizio erano sicuramente incuriositi e poi non sono mai stati preoccupati dell’idea di un docufilm in barca, costeggiando la Puglia per miglia e miglia… semplicemente si sono fatti trasportare anche perché, come dicevo, si fidano di me.
Porto Rubino “approda” dunque sullo schermo. Che cosa lo attende dopo?
Noi ci impegniamo perché questo docufilm venga visto il più possibile e quindi subito dopo la trasmissione su Sky Arte promuoveremo proiezioni nei cinema d’Italia, partendo dalla Puglia. Intanto però godiamoci la Festa del Cinema a Roma, l’incontro con tante persone e il confronto con altre belle realtà artistiche. Non dimentichiamo poi che questo progetto oltre a vedermi quale ideatore mi ha portato a scrivere delle colonne sonore, brani che spero siano parte del mio prossimo disco. Ovviamente, considerato questo periodo di emergenza sanitaria, navighiamo a vista ma è un’idea che voglio coltivare e portare avanti.
Quanto ci stai raccontando incuriosisce parecchio. Dacci qualche anticipazione, magari rivelandoci in anteprima qualche aneddoto contenuto nel docufilm!
Ci vorrebbe un’intervista a parte! Dovendo scegliere… be’, per esempio non mi sarei mai aspettato che Noemi avesse la patente nautica e che sapesse condurre molto bene le barche. In una scena lei naviga con il catamarano e davvero conduce l’imbarcazione. Scorrendo fra i giorni c’è un episodio sì divertente ma anche abbastanza angosciante; a un certo punto della navigazione ho subito un incidente con “Tramari”, la mia barca; nel tratto da Villanova a Otranto, in serata, ho avuto un’avaria al motore e sono finito su una secca, mentre tirava un forte maestrale. Dopo alcune ore è venuta a recuperarmi di notte in mare la Guardia Costiera: ho vissuto un momento di grande paura… e tutto questo è nel docufilm. Non avevo più la barca per arrivare a Taranto poiché in riparazione e non c’era molto tempo perché dopo soltanto due giorni dopo era previsto il concerto finale a Taranto. Allora gli amici artisti mi hanno accompagnato pian piano fino a destinazione. A un certo punto mi ha recuperato Giuliano Sangiorgi, venendo a prendermi con una barca che è appartenuta a Domenico Modugno, messa a disposizione da suoi amici. Mi piace allora immaginare che ci sia stato un aiuto dalla Provvidenza musicale, dall’alto, dal genio pugliese di Domenico Modugno. Molti momenti davvero bellissimi e indimenticabili… ma le difficoltà non sono mancate affatto.
Diamo ai nostri lettori una chiave di lettura del docufilm che fra pochi giorni sarà presentato al Festival del Cinema di Roma ma soprattutto dell’esperienza di Porto Rubino.
Non so se la musica può davvero fare qualcosa o se può davvero “spostare” le tendenze o le cattive abitudini di chi non ha cura del mare e dell’ambiente in generale. Sono sicuro però che in qualche modo le cose belle, le belle canzoni sensibilizzino le persone. Mi piace immaginare che una persone ascoltando una bella canzone ed emozionandosi, non possa – per esempio – gettare con indifferenza una carta per terra. Oltre al tema della salvaguardia dell’ecosistema marino, Porto Rubino sia dimostrazione come in questo periodo storico, nonostante pesanti difficoltà in ambito lavorativo, si possano comunque inventare cose belle e provare a prendere delle strade diverse, innovative, non immaginate, che magari possono condurre a raccogliere frutti che nemmeno pensavamo potessimo raccogliere, permettendoci di reinventare la nostra realtà.
Pierdamiano Mazza