LECCE: OPERAZIONI ANTICRIMINE DELLA POLIZIA DI STATO PER IL CONTRASTO DEI REATI CONTRO IL PATRIMONIO
Lecce: Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile di Lecce, con la collaborazione dei colleghi della Squadra Mobile della Questura di Bari, hanno tratto in arresto due fratelli, D’ASTA Ciro 52enne residente a Bari e D’ASTA Francesco 31enne residente a Modugno, in esecuzione di Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare Personale, emessa dalla Procura della Repubblica di Lecce, poiché ritenuti responsabili di due furti aggravati, commessi a Lecce in data 5.1.2019 presso l’abitazione dell’assessore regionale Loredana CAPONE e in data 10.01.2019 presso l’abitazione di un vicebrigadiere della Guardia di Finanza.
I CAPI DI IMPUTAZIONE sono:
- a) Reato di cui agli 624 bis e 625 n. 2 c.p. perché, in concorso tra loro, materialmente agendo D’ASTA Ciro (che si introduceva nell’abitazione della vittima prelevando la refurtiva) con il fattivo contributo del germano Francesco, che si poneva alla guida dell’autovettura AUDI 53 tg. DM793PP, portandosi sul luogo del delitto, quindi prelevando il complice subito dopo la consumazione del reato, dandosi entrambi a precipitosa fuga a bordo del medesimo mezzo, dopo aver forzato la porta finestra del vano cucina dell’abitazione di proprietà di CAPONE Loredana, si introduceva al suo interno, impossessandosi di argenteria, gioielli e altri beni di valore, così entrambi procurandosi un ingiusto profitto con pari danno per la vittima.
- B) Reato di cui agli 624 bis e 625 n. 2 c.p. perché, in concorso tra loro e presumibilmente con le stesse modalità operative utilizzate per la consumazione del reato di cui al capo che precede, con precipuo riferimento all’utilizzo del medesimo mezzo di trasporto (autovettura AUDI 53 tg. DM793PP), al fine di portarsi sul luogo del delitto e di darsi alla fuga, dopo aver forzato la porta finestra del vano camera da letto dell’abitazione di proprietà del Brigadiere della Compagnia della Guardia di Finanza di Lecce, si introducevano al suo interno, impossessandosi di gioielli vari per un valore non inferiore a tremila euro, così entrambi procurandosi un ingiusto profitto con pari danno per la vittima.
All’indomani del primo furto gli agenti della Squadra Mobile hanno acquisito le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato presso la Parrocchia San Filippo Smaldone, posta di fronte all’ingresso secondario dell’abitazione della famiglia dell’assessore; dalla visione dei filmati emergeva che tra le 17:12:15 e le 18:37:11 era transitata più volte una Audi A3/S3 di colore scuro, a tre porte, con specchietti retrovisori esterni non in tinta con il resto della Carrozzeria. Alle 19:00:37 si vedeva un individuo vestito di scuro con occhiali da vista, che aveva in mano due involucri bianchi (una busta di plastica e, verosimilmente, la federa di un cuscino), attraversare Via Lenio provenendo dal lato in cui si trova l’abitazione dell’assessore; l’uomo, una volta attraversata la strada, si fermava per pochi secondi sul marciapiede posto sul lato dell’ingresso della parrocchia San Filippo Smaldone, intento a parlare al telefono. Subito dopo sopraggiungeva da Via Vecchia San Pietro in Lama l’Audi che era passata più volte in precedenza che, dopo essersi fermata, faceva salire l’uomo con gli occhiali, per poi allontanarsi.
Si è ragionevolmente ritenuto, per le circostanze di tempo e di luogo dei filmati, che l’uomo con gli occhiali fosse uno degli autori del furto, anche perché questi aveva in mano anche una federa, evidentemente una di quelle sottratte dall’abitazione trafugata, e proveniva da quel lato della strada; è poi che l’Audi fosse il mezzo utilizzato per l’arrivo e per la fuga, guidata da un complice che aveva anche svolto funzioni di palo con i suoi ripetuti passaggi.
Tutte le immagini, nitide e di buona qualità, sono state comparate con quelle registrate in occasione di altri reati commessi dagli stessi soggetti a Bari, altrettanto chiare, che hanno confermato che l’uomo con gli occhiali aveva le stesse caratteristiche fisiche e somatiche di D’Asta Ciro.
Circa l’autovettura riprese più volte dalle telecamere, grazie al Sistema Centralizzato Transiti e Targhe (SCNTT) gli investigatori hanno potuto appurato che quella vettura con quella targa era stata immortalata alle 18:03 del 10.1.2019 mentre transitava a Lecce in Via Armando Diaz, angolo Via Don Bosco.
Proprio nel pomeriggio del 10.1.2019, tra le 14:00 e le 20:20, era stato commesso un altro furto, questa volta nell’abitazione del Brigadiere della Guardia di Finanza.
Dalle testimonianze e dalle immagini acquisite per questo secondo furto, si giungeva alla conclusione che i responsabili erano gli stessi che avevano eseguito il furto ai danni dell’assessore regionale Capone Loredana.
Le analisi del traffico telefonico hanno confermato la concomitante presenza delle utenze telefoniche in uso agli stessi negli orari coincidenti con quelli dei furti, chiudendo così il cerchio è incastrando definitivamente i due germani.
I due fratelli D’ASTA sono stati sottoposti degli arresti domiciliari da eseguirsi presso le rispettive abitazioni, prescrivendo ai predetti di non allontanarsi da dette abitazioni senza l’autorizzazione del Giudice procedente e di non comunicare, neanche telefonicamente, con persone diverse da quelle che con loro coabitano o che li assistono, delegando per i necessari controlli personale della Questura di Bari.
Agli stessi è stato applicato il c.d. “braccialetto” elettronico.