Taranto – Arcelor e Ilva in As depositano ricorso contro ordinanza, Melucci: “30 giorni per fermare impianti”
Posted On 30/03/2020
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TARANTO – Dopo l’annuncio, da parte di ArcelorMittal di aver depositato ricorso contro l’ordinanza del sindaco Melucci del 27 febbraio ( l’articolo a questo link), è l’Assessore Viggiano a dare notizia di un altro ricorso presentato dai commissari di governativi di Ilva in AS, in data 27 marzo, a contestazione della stessa ordinanza di Melucci sull’eliminazione del rischio e, in via conseguente, di sospensione delle attività per ArcelorMittal.
«In questo modo – il commento dell’assessore Francesca Viggiano – hanno mostrato palesemente da che parte stanno: dalla parte degli interessi economici e del profitto, non certamente dalla parte della città di Taranto e della tutela della salute dei suoi cittadini. Eppure il Governo, proprio in questi giorni, ha ribadito che la salute è un bene imprescindibile, lo ha dichiarato lo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a ogni nuovo Dpcm per l’emergenza Coronavirus». La posizione dei commissari, quindi, è in netta controtendenza rispetto a quella del Governo che li ha nominati. «Per noi non cambia niente – ha concluso Viggiano -, l’amministrazione e il sindaco continueranno a portare avanti la battaglia per la tutela della salute di tutta la città».
Intanto, proprio in merito all’ordinanza del 27 febbraio sull’eliminazione del rischio, il sindaco Melucci – nonostante i due ricorsi presentati – ha rimarcato in una nota ufficiale, il termine dei 30 giorni per ottemperare agli obblighi previsti per gli impianti interessati dai fenomeni emissivi “eliminando gli eventuali elementi di criticità e le relative anomalie entro 30 giorni”:
“Il Comune di Taranto comunica che sono formalmente decorsi i termini di cui all’Ordinanza Sindacale n. 15 del 27 febbraio 2020, senza che sia pervenuta alcuna informazione da parte dell’attuale gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto, dalla struttura commissariale di Ilva S.p.a. in A.S. o dagli Organismi di controllo, ciascuno per quanto di propria competenza, volta come ordinato ad individuare gli impianti interessati dai fenomeni emissivi e ad operare per rimuoverne criticità ed anomalie, a tutela della salute pubblica. Alla luce del mancato adempimento di cui sopra, da oggi 29 marzo 2020, i soggetti in parola hanno 30 giorni funzionali all’attuazione perentoria delle disposizioni sindacali, per le quali debbono provvedere con apposito cronoprogramma alla fermata degli impianti inquinanti, quali quelli individuati nell’atto sindacale. Il Civico Ente ha contemporaneamente richiesto ad ISPRA di verificare la corretta applicazione delle disposizioni richiamate.”
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