Taranto – A.Mittal, il sindaco firma ordinanza di eliminazione del rischio e sospensione delle attività
TARANTO – Ieri mattina, il sindaco Melucci ha firmato una ordinanza “per principio di precauzione” di eliminazione del rischio e, in via conseguente, di sospensione delle attività per ArcelorMittal, intimando ad ArcelorMittal e ad Ilva in As di individuare gli impianti interessati dai fenomeni emissivi “eliminando gli eventuali elementi di criticità e le relative anomalie entro 30 giorni. Qualora “siano state individuate le sezioni di impianto oggetto di anomalie” e “non siano state risolte le criticità riscontrate”, ordina “di avviare e portare a completamento le procedure di sospensione/fermata delle attività”. Nel caso non si risolvano le criticità nei tempi indicati, il sindaco Rinaldo Melucci ordina ad ArcelorMittal ed Ilva in AS, ciascuna per sua competenza e responsabilità “di avviare e portare a completamento, nei tempi tecnici strettamente necessari a garantirne la sicurezza, e comunque non oltre 60 giorni dal presente provvedimento, le procedure di fermata dei seguenti impianti: Altiforni, Cokerie, Agglomerazione, Acciaierie” (il testo integrale a questo link).
Il provvedimento del sindaco giunge dopo giorni di segnalazioni dei cittadini e di alcuni consiglieri comunali, sui fenomeni di slopping e di emissioni odorigene, oltre che ai dati forniti da Arpa Puglia, he hanno certificato sforamenti oltre il limite dell’anidride solforosa nel giorno 21 febbraio. I rilievi sono stati registrati dalle centraline Meteo Parchi, interna allo stabilimento ArcelorMittal Spa, e nella centralina della rete QA Machiavelli del rione Tamburi. Il 4 marzo, in Prefettura, si terrà una riunione convocata dal prefetto Demetrio Martino, per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, per l’esame del superamento dei livelli di soglia rilevari nei giorni scorsi da Arpa Puglia. All’incontro parteciperà il Presidente della Provincia, il Sindaco di Taranto, il Questore, i comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, il Comandante del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Lecce, il Direttore della Asl e il direttore di Arpa Puglia.
Luciano Manna (Peacelink) ha definito l’ordinanza del sindaco inefficace “Perché il sindaco al fine di ottenere la fermata degli impianti chiede allo stesso gestore di individuare gli impianti interessati da criticità. Come può il sindaco pensare che il Gestore, o i Commissari, possano individuare gli impianti interessati da fenomeni emissivi al fine del loro fermo impianti? Perché, socondo il sindaco Melucci, dovrebbero farlo oggi e non lo hanno fatto nei mesi passati di gestione ArcelorMittal o negli anni passati durante la gestione commissariale? Ha forse dimenticato il sindaco Rinaldo Melucci che l’impianto di agglomerazione, da cui si produce diossina, è stata recentemente oggetto di una denuncia in Procura circa il malfunzionamento degli elettrofiltri? O ancora, ha dimenticato Rinaldo Melucci che gli stessi Commissari si sono opposti allo spegnimento di AFO2 nonostante le prescrizioni non ottemperate e una sentenza di un Giudice a cui gli stessi Commissari si sono opposti? Questi sono solo alcuni esempi, ma ce ne sarebbero tanti altri per ogni impianto dello stabilimento ex Ilva. Come fa, quindi, il sindaco di Taranto a porre come condizione al fine dello spegnimento degli impianti l’autodenuncia dei gestori che sono gli stessi che sino ad oggi hanno difeso la marcia di impianti inquinanti? Tutto ciò rappresenta l’ennesima farsa del sindaco Rinaldo Melucci che ha tutti gli elementi per fermare gli impianti inquinanti. I cittadini di Taranto sono stanchi della sua inadeguatezza amministrativa.”
USB Taranto è di diverso avviso e commenta positivamente la decisione del primo cittadino, definendolo come un passo in avanti: “Bene fa il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, a prendere una posizione netta e a chiedere ad Arcelor Mittal risposte entro termini precisi; esattamente entro 30 giorni dal ricevimento dell’ordinanza sindacale, la multinazionale dovrà individuare la fonte delle emissioni inquinanti rilevate nei giorni scorsi, quindi gli impianti interessati, eliminando criticità e anomalie. Ci sembra non più procrastinabile – prosegue Franco Rizzo – la definizione di una vicenda che ha le sue immediate ripercussioni su lavoratori e cittadini. Auspichiamo da parte del Governo la stessa solerzia nel gestire le questioni relative allo stabilimento siderurgico jonico. La decisione del Sindaco di chiedere chiarimenti e