Taranto – “Cartelle pazze”, il cons. Vietri (FdI): “Atti di accertamenti tributari errati, disagi ai cittadini”
TARANTO – Riportiamo la nota stampa del consigliere comunale Giampaolo Vietri (F.d.I): “In questi giorni, come ormai consuetudine in tale periodo negli ultimi anni, giungono ai cittadini migliaia di atti di accertamenti tributari inviati dal Comune di Taranto molti dei quali completamente errati. Molte di queste cartelle infatti, riferite all’anno 2014, riportano errori di toponomastica per i quali già lo scorso anno i cittadini hanno giustamente richiesto al comune di annullarne la riscossione in quanto non dovuta. Errori dunque che si ripetono! Altri accertamenti risultano, invece, errati grazie alla presentazione da parte dei cittadini degli avvenuti pagamenti. Alle legittime lamentele dei cittadini che stanno trascorrendo le proprie giornate in fila all’ufficio tributi per dimostrare di non aver nulla da dover ulteriormente pagare viene risposto che trattasi di errori dovuti al software impiegato per emettere gli accertamenti. Tale giustificazione è assolutamente inaccettabile in quanto il software utilizzato andrebbe preventivamente programmato con impostazioni che non dovrebbero generare errori e accertamenti sbagliati. Ad ogni modo. gli accertamenti emessi dal programma in modo massivo non andrebbero presi e inviati direttamente ai cittadini ma andrebbero prima controllati ma nessuna verifica viene messa in atto. Il risultato inevitabile è quello di arrecare disagi ai cittadini costretti ad affrontare lunghe file presso gli uffici comunali per dimostrare la regolarità dei propri pagamenti o di non aver nulla da dover pagare con ulteriore aggravio di lavoro per gli uffici costretti ad impiegare mesi di lavoro per l’annullamento di tali atti. L’inefficienza dell’amministrazione comunale ricade sui cittadini e la responsabilità di ciò è direttamente del sindaco che conserva la delega ai tributi se, dopo l’ennesimo disagio riscontrato, non interviene sull’attivita’ di gestione per evitare che tali errori abbiano a ripetersi.”