Taranto – USPP Puglia e Basilicata: “Carcere tarantino a rischio implosione”
TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del segretario regionale Vito Messina di USPP Puglia e Basilicata: “il Segretario Regionale USPP Puglia e Basilicata Vito Messina, fa sapere di essere intervenuto sulla questione, investendo il Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, su quanto di grave si sta registrando nel penitenziario tarantino. Continua Messina, non si poteva esimersi dall’intervenire, cui ha scritto una dura lettera , visto la grave situazione che sta vivendo il personale impiegato in quella struttura, a seguito di quanto si è appreso, si susseguono diversi episodi, ove vi è un escalation di atti gravi, a danno del ssitema penitenziario nel suo complesso, il personale e ridotto allo stremo, a nostro modesto avviso vive il costante pericolo, se non si prendono provvedimenti seri, “ esempio riduzione del sovraffollamento, specie della presenza di personaggi di spicco della mala locale e pugliese, la struttura ha necessità di incremento di tecnologia tesa a contrastare un serie situazioni che potrebbero compromettere il buon andamento della struttura nel suo complesso. Bisogna che ci sia una vera presa di coscienza da parte del Dipartimento Centrale dell’Amministrazione Penitenziaria sulla questione tarantina, ma non solo sulla carenza di dotazione organica, dopo il taglio fatto nel 2017 dall’allora ministro Orlando, vi è stato un incremento ingiustificabile della popolazione detentiva, con tasso inflattivo di oltre il 160% il più alto della nazione. Il carcere è a rischio implosione, se non si prendono immediati e seri provvedimenti, visto alcuni episodi gravi e raccapriccianti, che sono accaduti all’interno della struttura di recente, ho chiesto di incrementare il complesso penitenziario di personale di polizia penitenziaria, ho chiesto, la messa in sicurezza del personale del comparto sicurezza, investiremo molto delle nostre energie sul distretto compreso la situazione tarantina. Conclude messina, siamo disposti a scendere pure in piazza attraverso le proteste consentite affinché si accenda un faro sulle questioni serie. ”