Taranto – ArcelorMittal, “Oggi vi chiudiamo noi”: i cittadini chiudono simbolicamente la fabbrica
TARANTO – Un gruppo di cittadini del rione Tamburi e di rappresentanti di movimenti e associazioni si è riunito in piazza Masaccio, dopo le 17. Quasi 200 persone che al termine dell’assemblea si sono poi diretti allo stabilimento ArcelorMittal, mettendo una catena al cancello degli uffici della direzione dello stabilimento ex Ilva e apponendo anche un cartello con la scritta: “Oggi vi chiudiamo noi”. Presenti anche i genitori del 15enne Giorgio Di Ponzio, scomparso prematuramente lo scorso gennaio. Alcuni giorni fa, si era svolta una fiaccolata silenziosa per le vie del centro cittadino, in memoria delle vittime dell’inquinamento e a seguito della quale è nato il “Comitato Niobe” “Noi genitori, accomunati da un infelice destino, soffriamo spesso la mancanza di un nome che ci possa identificare, che possa descrivere le nostre avversità mantenendo la dignità che ognuno di noi, madri e padri, merita. Per molti di noi, infatti, essere definiti come “quelli che ha perso un figlio” è causa di forte disagio. Pertanto, noi genitori che insieme, l’uno accanto all’altro, abbiamo marciato silenziosamente alla fiaccolata del 25 febbraio, ci identifichiamo con il nome “Niobe” e costituiamo il “Comitato Niobe”. Intendiamo immediatamente metterci al lavoro chiedendo al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, di partecipare al vertice istituzionale indetto il prossimo venerdì sulle tematiche ambientali e di istituire, quanto prima, un consiglio comunale monostematico ed “aperto” a tutti.
Riteniamo che la nostra esperienza già acquisita, come genitori del “Niobe”, possa essere un collante per rinsaldare le spaccature create in questi anni dai conflitti sociali che vive questa città, nonché, possa essere un fulcro su cui possano fondare progetti concreti con una programmazione di ricrescita culturale di una comunità che necessita di dialogo e serenità d’animo negli intenti. La buona volontà non basta”.
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La protesta simbolica è dovuta all’emergenza sanitaria e ambientale che gli autori del gesto attribuiscono all’inquinamento prodotto dall’acciaieria. L’azione dimostrativa è stata attuata dopo l’assemblea nel quartiere Tamburi.
(Ph Francesco Manfuso)