Taranto – La Asl conferma: inesistente il rischio di diffusione di tubercolosi
TARANTO – Riportiamo integralmente la nota ufficiale della Asl Taranto:
”A seguito della notifica di un caso di tubercolosi a carico di uno dei genitori di due alunni che frequentano un istituto scolastico di Taranto, ricevuta in data 29 settembre 2018, il Dipartimento di Prevenzione e il Presidio Pneumologico della ASL di Taranto hanno identificato e sottoposto a screening con test di Mantoux tutti i soggetti potenzialmente a rischio di contagio. Gli alunni in questione sono risultati positivi al suddetto test e sono stati opportunamente avviati ai controlli successivi per la necessaria definizione diagnostica (RX del torace), che hanno restituito esito negativo. Pertanto, si comunica che non vi è un concreto rischio di contagio e di diffusione epidemica, né si configura al momento una situazione di allarme rispetto ai casi normalmente osservati nella ASL di Taranto. Nel periodo compreso fra il 1996 e il 2016, infatti, a fronte di circa 3000 casi notificati in tutta la Regione Puglia, solo 262 di essi hanno riguardato i residenti della ASL Taranto. Il quadro epidemiologico della tubercolosi, dunque, deve essere comunque attenzionato, poiché l’infezione tubercolare rappresenta una patologia presente e riemergente in tutto il Paese, tuttavia al momento i bassi livelli di endemia registrati suggeriscono che la situazione generale è sotto controllo.
Per quanto attiene alla positività ai test di screening evidenziata dai due alunni della scuola va precisato, inoltre, che non tutte le persone contagiate dai batteri della TB si ammalano. Il sistema immunitario, infatti, può far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni, per poi determinare la malattia solo in caso di grave abbassamento delle difese dell’organismo. In questi casi l’infezione si definisce “latente” e si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita, più frequentemente in età avanzata. Nell’infezione tubercolare latente la contagiosità è assente: il rischio si configura in presenza di sintomatologia clinica evidente (ad es. la tosse con espettorato ematico), immunodepressione (ad es. HIV+), riscontro di caverne all’RX del torace ed espettorato positivo all’esame microscopico, tutte condizioni che porterebbero all’esclusione della frequenza scolastica dei minori e alla ripetizione dei controlli del caso.
In conclusione, dunque, si ritiene utile e necessario rassicurare tutta la comunità scolastica interessata rispetto al caso in questione, ribadendo che la frequenza scolastica degli iscritti alla scuola in questione non rappresenta un rischio di contrarre la patologia.“