Taranto – Lavori FSE, Perrini: “La società ammette che ha sbagliato a non comunicare i disagi che ci saranno dal primo ottobre”
TARANTO – L’audizione dei vertici della società ferroviaria, chiesta dal consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Renato Perrini, e’ servita a fare chiarezza. La sua nota:
“Va bene tutto: cantieri che si aprono, ammodernamento della linea, nuova tecnologia che offre più sicurezza e più velocità ai treni, nuovi bus. Ma la domanda è: quando FSE pensava di informare gli utenti? Cioè se oggi io, per l’ennesima volta, non avessi chiesto l’audizione dell’amministratore delle Ferrovie Sud-Est, ing. Botti, quando e dove avremmo appreso tutte queste notizie? Il primo ottobre, ovvero fra meno di una settimana, si avvia il cantiere del secondo lotto: Putignano- Martina Franca. Indubbiamente opere infrastrutturali indispensabili, ma cosa accade ai pendolari? Come saranno organizzati i servizi sostitutivi? Sono domande che sul territorio ci vengono fatte da giugno e sentir dire dall’ing. Botti che per venerdì si ha intenzione di tenere una conferenza stampa per illustrare come si sopperirà ai disagi, che dureranno almeno un paio d’anni, e’ scandaloso. Che io abbia ragione, così come ha ammesso lo stesso amministratore FSE, è ben poca cosa rispetto a chi dovrà organizzarsi in modo diverso da lunedì prossimo e non sa ancora come.
La società ha assicurato che le corse saranno sostituite da autobus e che da oggi non si dovrà più parlare di trasporto ferroviario e trasporto su gomma, ma solo di trasporto. Ora chiamiamolo come vogliamo purché gli studenti, i lavoratori, gli utenti che utilizzano la linea ferroviaria non abbiamo più disagi non del dovuto, ma di quelli già sopportati finora. Non vorrei che la società che ha tanti bei progetti – per la verità tutti da realizzare nel futuro – non si ritrovasse con meno passeggeri per il proliferare di privati che nell’assenza di un vero servizio pubblico stanno proliferando. Vigilero’ su tutto questo, andrò sui cantieri come sentirò la gente, e sono disposto a collaborare con la dirigenza purché questa non si chiuda, come ha fatto finora, nella torre d’avorio dei propri uffici.”