Taranto – Tangenti appalti Marina Militare: la Cassazione conferma la pena a Pastore
Confermata dalla Corte di Cassazione la pena a due anni e un mese – con pena sospesa – a Vincenzo Pastore, il sindaco di Roccaforzata e imprenditore, presidente della cooperativa Teoma – difeso dai legali Franco Coppi e Salvatore Maggio – che era stato coinvolto nell’inchiesta su appalti, servizi o forniture commissionate da Maricommi Taranto (il commissariato della Marina militare) dietro il pagamento di tangenti.
L’imputato venne arrestato nel settembre 2016 insieme all’ex direttore di Maricommi, Giovanni Di Guardo, mentre consegnava una tangente all’Ufficiale, tangente che proveniva da un altro imprenditore, per pilotare una gara d’appalto.
In seguito furono raggiunti da misure cautelari altri militari e imprenditori. Dopo un periodo di carcere e poi ai domiciliari, Pastore tornò in libertà e gli fu revocata anche la sospensione disposta dal Prefetto di Taranto. Adesso sarà la Prefettura a decidere per la decadenza dalla carica di Sindaco, come previsto dalla legge Severino (secondo cui per chi ricopre incarichi pubblichi, decade la carica in caso di condanna o patteggiamento per una pena superiore ad un anno).