Taranto – Omicidio Pignatale: la Cassazione annulla la sentenza, si torna in aula.
Da rifare il rpocesso che vede imputato Cosimo D’Aggiano accusato per l’omicidio dell’ingegnere Cataldo Pignatale, ucciso a Faggiano in maniera efferata nella notte tra il 10 e l’11 luglio 2014.
La sentenza della Corte d’Assise d’Appello aveva ridotto la pena a 30 anni di reclusione (era stato chiesto il carcere a vita in primo grado con rito abbreviato).
Ora la decisione della Cassazione ha annullato la sentenza e disposto un processo di secondo grado.
Cosimo D’Aggiano si era clandestinamente introdotto, a scopo di rapina, nell’autovettura di Cataldo Pignatale e sotto minaccia di un coltello, la aveva costretto a dirigersi in agro di Faggiano. D’Aggiano, in preda ad un raptus lo aveva poi aggredito e ucciso con una coltellata alla gola, allontanandosi con l’autovettura, il portafogli e gli indumenti della vittima, per impedire l’identificazione e sviare le indagini.
Il corpo di Cataldo Pignatale era stato ritrovato nelle campagne di Faggiano da un vigilante che aveva rinvenuto il corpo dell’uomo, che per ore era rimasto senza identità, perchè irriconoscibile in volto.
L’arma dell’omicidio, gli indumenti ed il portafogli della vittima,furono poi trovati dagli agenti, nelle aree rurali contermini a quella del ritrovamento dell’autovettura, anche grazie all’ausilio dell’arrestato, che fu accusato dell’omicidio perchè, a seguito di un controllo dei Carabinieri, poco prima che il corpo della vittima venisse ritrovato, non si trovava in casa.
Adesso il processo è da rifare, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato fabio Falco ai giudici della Cassazione.