Taranto – I progetti del Museo MarTa e le parole della direttrice, Eva Degl’Innocenti, appena reinsediata.
Nella conferenza di questo pomeriggio, la direttrice del Museo MarTa, Eva Degl’Innocenti, ha raccontato queste 3 settimane di sospensione e di attesa della decisione del Consiglio di Stato, sul ricorso ministeriale alla sentenza del Tar (per il ricorso del direttore del Museo di Ercolano, Francesco Sirano) che l’aveva sollevata – assieme ad altri 5 direttori museali – dall’incarico direzionale del Museo ad autonomia speciale MarTa.
La direttrice non ha mai lasciato la città di Taranto in queste settimane, se non per recarsi ad una conferenza a Trieste, in cui era intervenuta in qualità di esperta archeologa.
Racconta la sua gioia nel ricevere la notizia, dal suo avvocato – nella tarda serata di ieri – del suo rientro alla direzione e, rinnovando la profonda fiducia nella Magistratura italiana e rimettendosi alla decisione finale del 26 ottobre in cui il Consiglio di Stato darà esito definitivo sul proseguimento della sua attività all’interno del Museo, ha voluto ringraziare per la coesione della città e per il sostegno del territorio e dell’opinione pubblica rispetto al progetto MarTa, di un Museo ad autonomia speciale, con un modello gestionale europeo, ed un orizzonte internazionale.
In questa occasione ha ricordato il disagio vissuto dal Museo MarTa per la battuta d’arresto registrata in seguito alla sentenza, nei progetti e nelle gare d’appalto in finalizzazione.
Una menzione particolare ai progetti in corso d’opera che riprenderanno da ora in avanti, come il progetto europeo Marta 3.0, con 2 milioni e 507 mila euro stanziati per la ricerca e lo studio dei reperti, e che coinvolge la digitalizzazione delle collezioni museali – compresi i depositi – creando un database digitale, con una piattaforma ad hoc, che consenta l’accesso alla cronistoria dei reperti, per la tutela, la conservazione e il monitoraggio delle opere, con una scheda per la tracciabilità degli interventi sull’opera stessa, ed un accesso open source per un’efficace e rapida comunicazione di scambio tra musei.
Al MarTa verrà allestito un percorso multi-sensoriale che consenta l’accesso e la fruizione dei contenuti culturali del museo ai portatori di disabilità, a superamento delle barriere di comunicazione, oltre che architettoniche, come già avviene, con stampanti 3d e a laser scanner a riprodurre le opere, per un’ampia esperienza museale anche per portatori di handicap e, resi disponibili come merchandising, perché il Museo non debba vivere di soli fondi ministeriali.
Inoltre un percorso dedicato ai bambini, così da arrivare a fornire le chiavi di lettura del patrimonio archeologico, nell’idea di semplificazione e di accesso universale delle opere contenute nel MarTa.
Infine un accenno al progetto di videogioco – investimento di 75 mila euro finanziato dalla Direzione generale del Turismo e stanziato a Taranto e Reggio Calabria – realizzato da un’equipe di esperti archeologi, di comunicatori internazionali e di esperti digitali, che coinvolgerà gli utenti, con delle tappe fisiche e di collegamento tra musei.
Ricordando inoltre l’aumento dei visitatori e degli introiti del museo, aumentati rispettivamente del 50 e 60% rispetto al 2016, la direttrice ha infine ringraziato il personale del MarTa per l’impegno e lo spirito di abnegazione che, nonostante l’organico ridotto, ha iper lavorato per produrre gli ottimi risultati ottenuti.