Taranto – Mamma infuriata, va a scuola del figlio e aggredisce l’insegnante
Sabato 18 febbraio una docente di una scuola media della nostra provincia è stata aggredita
violentemente da una mamma all’interno dell’istituto scolastico.
Una docente molto professionale, mite ed educata. Una di quelle persone che dovrebbero essere un vanto non solo per il corpo docente o per chi si occupa genericamente di scuola, ma anche per tutta l’utenza della scuola e per la società italiana tutta.
In un periodo storico in cui ci troviamo ad affrontare gravi problematiche economiche e sociali
spesso si ricorre al becero sport della delegittimazione di intere categorie di lavoratori, di
professionisti, quasi a voler distrarre l’attenzione. Oppure per mascherare politiche miopi che
stanno compromettendo seriamente il futuro dell’istruzione e della conoscenza in questo Paese.
Non è il caso di entrare nel merito dello spiacevole e gravissimo episodio avvenuto sabato scorso sotto gli occhi di operatori della scuola e di minori. Se ne occuperanno la magistratura e strutture adeguate a gestire situazioni di degrado socio-economico-culturale.
Ma occorre davvero che tutti si indignino!
Occorre che ci si ponga davvero il problema di come il rapporto scuola-famiglie-alunni abbia
bisogno di un ripensamento, di strumenti di supporto e di investimenti certi.
Investimenti che devono essere innanzitutto di tipo culturale e poi anche economico.
Occorre pretendere che a partire dal governo, ma a cascata tutti quanti, si abbia innanzitutto il rispetto per la cultura del lavoro.
Che non può essere sminuito… mai! Soprattutto quando poi è reso quasi impossibile ed anche sottopagato.
Invece di puntare sempre e solo il dito contro ciò che è da condannare occorre valorizzare la massa di eccellenze silenziose che popolano le nostre scuole (e più in generale i luoghi della conoscenza).
Occorre riconoscerle queste eccellenze, chiedere loro scusa per le condizioni in cui sono costrette a lavorare e provare a cambiare davvero qualcosa.
Cambiare l’approccio mentale sul sistema di formazione e conoscenza iniziando a valorizzarlo e ad investire seriamente perché rappresenta il futuro reale del nostro Paese.
Un Paese che non deve più essere quello che le recenti cronache, legate al mondo della scuola nei modi più diversi, ci rappresentano.
Angela Dragone
Seg. Gen. Prov. FLC Cgil Taranto