Brindisi- “Dolcetto o Terremoto?” e la pubblicità su FB fa esplodere la polemica.
“Dolcetto o Terremoto?” e la pubblicità per la cena di Halloween, pubblicata su FB dal ristorante vegano “Piovono Zucchine” di Brindisi, a poche ore dal tragico terremoto verificatosi tra Merche e Umbria, fa scatenare l’indignazione non solo dei compaesani, ma anche di chi segue le news dell’attività commerciale a chilometri di distanza.
Una pioggia di commenti, il più delle volte negativi, si è registrata in queste ore sulla pagina ufficiale del locale, dove centinaia di persone hanno manifestato il loro sdegno e mosso le loro critiche su una scelta pubblicitaria che ai più è suonata rischiosa e poco appropriata. Qualcuno, tra i commenti, ricorda anche la controversia che c’è stata tra Amatrice e la satira di Charlie Hebdo durante il terremoto del 24 agosto. “Da umbra,- dice Pamela- vi dico che siete quasi incommentabili, prima ci prende per il culo la Francia con satira di cattivo gusto, ora pure compaesani? per far cosa? cercare di avere più coperti? che schifo!”
In realta, come spiega poi la direzione dello stesso locale, la serata di domani contribuirà ad aiutare i bambini delle Marche colpiti dal terremoto. “Adesso possiamo dirlo,- spiega lo staff- vi abbiamo lasciato sfogare prima di ritornare alle vostre faccende quotidiane. I dolci per i bambini delle Marche ( non tutti ovviamente ma quelli che riusciremo a raggiungere tramite gli accordi con alcune Associazioni ) saranno pagati da noi/ voi con la cena di domani sera. Adesso siate gentili, lasciateci lavorare. Fare ristorazione per noi è cosa seria.”
Per chi frequenta il locale non è una novità infatti trovare al suo interno immagini altrettanto forti: “I nostri ospiti,- si legge ancora tra i commenti rilasciati da una delle proprietarie- coloro che frequentano il ristorante conoscendone modalità e pensiero non si scandalizzano per questo, anzi. Potrei mostrarle immagini più forti presenti all’interno. Smuovere le coscienze è il nostro obiettivo. Il cattivo gusto è di chi rimane a casa senza mobilitarsi se non con la tastiera”