Taranto – Un ex “tossico” e un tossicodipendente si incontrano di notte in stazione, si raccontano le loro vite e, piangendo, si abbracciano.
Un ex “tossico” e un tossicodipendente si incontrano di notte in stazione, si raccontano le loro vite e, piangendo, si abbracciano.
I volontari tarantini delle associazioni “Istituto per la Famiglia” Onlus” e ”Centro Betesda” sono stati di nuovo nella stazione ferroviaria per assistere e confortare gli indigenti
Francesco (nome di fantasia) è un ex tossicodipendente che, nella serata di ieri (sabato 13 agosto), con altri volontari delle associazioni “Istituto per la Famiglia” Onlus e ”Centro Betesda”, è stato alla stazione di Taranto per portare una parola di conforto e di speranza ai tanti homeless che vi trascorrono la notte.
Francesco è ancora visibilmente commosso e, asciugandosi le lacrime e rincuorato dagli altro volontari, così racconta quello che gli è successo parlando con Gianni (nome di fantasia), un “tossico” che, in questa serata estiva, ha incontrato in stazione: «solo chi ha vissuto il dramma della droga, il dolore delle crisi d’astinenza, la disperazione del non avere soldi per la prossima dose che ti spinge a fare qualsiasi cosa, può capire che cosa significa essere un tossicodipendente, vivere senza altro pensiero che quello della prossima volta, vergognandosi di se stessi e senza avere più il coraggio di guardare in faccia chi ti vuole bene. Ecco, ascoltando stasera Gianni insieme ad Angelo Guarino (il presidente di “Istituto per la Famiglia” Onlus – NdR), ho rivissuto il mio passato e la mia condizione di drogato, e l’emozione mi ha sopraffatto: l’ho abbracciato e mi sono messo a piangere».
«Poi ci siamo messi a parlare, ci siamo raccontati l’un l’altro le nostre vite, lui ha capito che io posso comprenderlo, senza compatirlo o giudicarlo, e gli ho spiegato che io sono uscito dalla droga grazie alla parola di Cristo e all’aiuto di tanti amici al Centro Betesda che, nei momenti più difficili, mi hanno sostenuto. L’ho invitato a seguirci e a unirsi a noi, ma è titubante. Lo capisco, anche io all’inizio ho avuto perplessità, ma poi mi sono fatto forza e ho deciso di tentare. Oggi la droga è un lontano ricordo per me. Ci siamo scambiati i numeri di cellulare, e spero di sentirlo presto e di riuscire a convincerlo».
La serata è poi trascorsa tra l’ascolto delle storie dei tanti “ultimi” che trascorrono le notti in stazione, rifocillandoli e dando loro indumenti puliti, e rallegrando il piazzale della stazione con canti evangelici che parlano di speranza e di redenzione, intonati dai tanti volontari accompagnati alla chitarra da Gionatan Scasciamacchia, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Taranto, che spesso condivide con loro questa profonda esperienza di solidarietà e carità cristiana.
Quella di ieri è stata una delle numerose serate che i volontari delle associazioni “Istituto per la Famiglia” Onlus e ”Centro Betesda” trascorrono alla stazione per portare non solo generi di conforto, ma soprattutto la loro personale testimonianza della possibilità di poter ritrovare la via smarrita, la speranza di poter “cambiare vita” superando un difficile periodo esistenziale: molti volontari delle due associazioni tarantine, infatti, sono persone che una sera di tanti anni addietro hanno deciso di cogliere questa importante opportunità.
Sono persone che si sono “rifatte una vita” presso il Centro Betesda Onlus, una struttura in via Cesare Battisti a Taranto, in cui queste persone con alle spalle storie di emarginazione, vivono insieme aiutandosi l’un l’altro, trovando nella parola di Cristo la forza per continuare il loro percorso di cambiamento e di redenzione.
Giovanni Guarino, presidente di “Istituto per la Famiglia” Onlus, spiega che «dal 1997 i volontari delle associazioni tarantine “Istituto per la Famiglia” Onlus e “Centro Betesda” si occupano dell’assistenza e del “recupero” dei clochard e degli homeless, persone con gravi problemi familiari alle spalle, o con un passato di dipendenza da droga o alcol, spesso anche di detenzione, dando loro una possibilità di “rifarsi una vita” presso il Centro Betesda. Naturalmente questo solo per chi è consenziente e sceglie autonomamente di fare questa esperienza: gli altri, dei quali rispettiamo la scelta di vita, ricevono comunque una parola di conforto e assistenza qui alla stazione».
Angelo Guarino condivide questa sua riflessione: «purtroppo è sempre più difficile convincere questi nostri fratelli a cogliere questa opportunità per cambiare vita: negli ultimi tempi, infatti, incontriamo sempre più spesso persone che hanno perso il lavoro e, cadute in povertà, sono state anche allontanate dai parenti per diversi motivi; si tratta di persone che, anche solo qualche anno addietro, avevano una cosiddetta “vita normale” e che oggi, vergognandosi di questa loro nuova condizione, strascinano stancamente la loro esistenza rifiutando ogni forma di aiuto. È una vera e propria emergenza sociale».
Angelo Guarino spiega che «sono anni che ci dedichiamo a loro e abbiamo attrezzato il Centro Betesda, una “casa famiglia” in cui forniamo un tetto e la certezza di pasti caldi. Non è solo assistenza fine a se stessa: il nostro obiettivo finale è la loro integrazione sociale e il recupero delle loro relazioni familiari e personali: cerchiamo di farli sentire utili e partecipi, non solo assistiti, inserendoli in diverse nostre attività, come il mercatino in cui, per finanziarci, vendiamo mobili e quant’altro recuperiamo da donatori, oggetti che i nostri ragazzi rimettono in sesto».
È un piccolo miracolo che avviene ogni giorno a Taranto da circa venti anni, senza distinzione tra italiani e stranieri, il tutto senza un euro di contributo pubblico, ma solo sostenendosi con il frutto dei lavoretti che riescono a fare e con le donazioni (C/C bancario IT72 E076 0115 80000 -1018939601 intesto a Centro Betesda Onlus C.F. 90225620732).
Angelo Guarino conclude lanciando un appello: «abbiamo sempre più bisogno di generi di prima necessità, come vestiario, soprattutto di alimentari di ogni genere per sfamare gli homeless e gli indigenti, ma anche detersivi personali e per la casa!».
Gli interessati possono contattare l’associazione di volontariato “Istituto per la Famiglia” Onlus, via Oberdan n.27 a Taranto (cell. 340.6020452).