Taranto – L’Atleta più famoso della Magna Grecia era di Taranto: dopo 57 anni al MarTa
Fu rinvenuto nel 1959 in via Genova a Taranto e fu subito ribattezzato l’ “Atlata di Taranto”.
L’Atleta di Taranto è il soprannome dato ad un uomo vissuto nella città magnogreca di Taranto, presumibilmente nel V secolo a.C., campione di molti Giochi panatenaici nella specialità del Pentathlon. A fine luglio, dunque, rivedrà la luce nel museo tarantino MarTa.
Alla sua morte, quando la sua bell’anima salì all’Olimpo, fu adagiato in un sarcofago monumentale per il meritato eterno riposo, seppellendolo come lui desiderava con le sue quattro anfore panatenaiche, raffiguranti ognuna le sue precedenti gloriose vittorie. Al ritrovamento della tomba però, ne furono rinvenute solo tre, in quanto la quarta andò perduta.
Le notizie su quest’uomo sono poche e confuse, ma la storia di questo campione comincia a costruirsi il 9 dicembre 1959, data in cui a Taranto, all’altezza del civico 9 di via Genova, in occasione della costruzione delle fondamenta di un edificio, fu rinvenuta una tomba gloriosa e pluridecorata, nella quale l’uomo veniva indicato come una vera leggenda dell’epoca per aver vinto quattro Giochi panatenaici in una delle specialità più difficili e poliedriche, il pentathlon.
Le ipotesi sulla morte dell’atleta sono principalmente due. Secondo la prima, in quanto campione, ebbe presumibilmente pochi rivali nelle sue discipline sportive, che lo condussero allo stremo delle sue forze e alla morte all’età di 35 anni. La seconda ipotizza un possibile avvelenamento tramite arsenico, quando l’atleta aveva circa 27 anni, assassinato molto probabilmente per interesse sportivo.
Dalle analisi sui resti, inoltre, si è capito che l’atleta aveva una corporatura robusta, era alto all’incirca 170 cm per un peso di 77 kg e seguiva un’alimentazione riconducibile alla scuola pitagorica del VI-V secolo a.C., che si ipotizza possa essere la causa della sua prematura morte.
L’atleta ha viaggiato e si è fatto conoscere nel 2008 al Beijing World Art Museum di Pechino nell’ambito delle manifestazioni collaterali alle Olimpiadi con l’esposizione della ricostruzione del sarcofago. Ora è tempo di dargli spazio e più visibilità; in fondo, è sempre dell’antica Grecia, il primo atleta Olimpionico.