Taranto – Il passatempo del frustrato incivile. A Montemesola si uccidono cani e gatti
Iniziamo questa riflessione con una domanda: chi è il vero animale? Chi è la bestia? E ce lo chiediamo alla luce dei recenti avvenimenti, che a Montemesola, in provincia di Taranto, hanno visto come tristi protagonisti i nostri amici a quattro zampe. E’ da circa una settimana ormai che si verificano sparizioni con conseguente morti “misteriose” di cani e gatti, che poi di misterioso non v’è nulla, considerato che, gli animali in questione sono stati trovati con secrezioni schiumose vicino la bocca: chiaro segno questo, di avvelenamento. Il randagismo purtroppo è una piaga che riguarda molti comuni, è la colpa sicuramente non è del cane. La colpa è di quel padrone “incivile” e senza scrupoli, che un bel giorno decide di disfarsi del suo animale domestico, abbandonandolo. Tra l’altro, le varie amministrazioni comunali, dovrebbero anche adoperarsi per la sterilizzazione dei randagi per evitare cucciolate, dunque un ulteriore sovraffollamento.
A Montemesola, così come ci si conosce tutti, si conoscono anche i randagi. In altri comuni li chiamano anche “cani di quartiere”, coccolati dal vicinato, e nei casi estremi accuditi e curati da volontarie e volontari che quotidianamente si spendono per questi animali e i loro cuccioli.
Nell’ultima settimana, nella zona di Via Argentina alcuni residenti hanno trovato due cani morti, noti come Ralph e Whisky, e un gatto. Un altro gatto, sempre come segnalato da un cittadino, è stato ritrovato con schiuma vicino alla bocca, nei pressi della villa comunale. Ieri, tramite la pagina social dell’Associazione Gli Amici di Spino Onlus, siamo venuti a conoscenza dell’ennesima atrocità nei confronti di una cagnolina di appena 10kg.
Così come si legge in quanto scrive l’associazione, la cagnolina sarebbe stata sparata, poiché il suo corpo è stato trovato pieno di pallini, con frattura della colonna, del femore, e una zampa amputata. La cagnolina, mamma di circa 7 cuccioli salvati dalla strada, era seguita da una volontaria del posto che presto avrebbe provveduto alla sterilizzazione. Ovviamente non si conoscono gli autori di gesti tanto atroci. L’invito dell’associazione è quello di indignarsi e denunciare alle autorità competenti, affinché questi siano identificati e puniti con pene severe.
Come si fa ad inveire con tanta crudeltà su un essere così indifeso? Ma davvero il genere umano riesce a cadere così in basso?