Foggia- Puglia dice no alla mafia, in 5mila alla “giornata della memoria e dell’impegno”
“Occorre superare le distinzioni, ogni distinzione, perché tutte le persone appena ricordate sono morte per la democrazia, per il bene del nostro Paese, per la nostra libertà”
Queste sono le parole di Don Ciotti, presidente dell’associazione “Libera”, in occasione della giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia che, l’associazione antimafia, ha voluto chiamare ‘ponti di memoria e luoghi di impegno’ poiché “Il paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze”.
Quindi, per la prima volta, a Messina e in altri 2 mila luoghi in contemporanea in Italia, il popolo di Libera e non solo, è sceso in piazza per ricordare coloro che hanno donato la vita per non rinunciare alla libertà e per lanciare un messaggio di speranza per un futuro senza mafia.
I numeri sono giganteschi, oltre 30mila hanno partecipato all’evento di Messina, circa 7mila a Torino, circa 4mila a Reggio Emilia e altri migliaia nelle varie Regioni italiane.
L’iniziativa si è estesa anche in Puglia, a Foggia, dove oltre 5mila cittadini e studenti provenienti da tutta la regione, hanno partecipato all’evento che si è tenuto nei pressi di Piazza Giordano che, per qualche ora, ha cambiato il suo nome in quello di ogni singola vittima di mafia pugliese, dei loro nomi, delle loro storie, delle loro famiglie e in tutti coloro che contribuiscono a non dimenticarli.
Il raduno è iniziato con un corteo partito vicino la villa comunale poi, arrivati nei pressi del palco, sono stati letti i nomi di tutte le vittime di mafia pugliesi riconosciute. Sul palco a leggere i nomi si sono alternati studenti, parenti delle vittime, volontari e alcune autorità come il sindaco Franco Landella e il presidente della provincia Francesco Miglio, in un momento che ha suscitato grande commozione e emozione.
Il tutto è stato seguito da un collegamento in diretta con Messina, dove Don Ciotti ha fatto un discorso che ha dato infiniti spunti. Egli ha elogiato i giovani, le famiglie, gli uomini di chiesa per il loro coraggio nel combattere la mafia ogni giorno, ha parlato delle trivellazioni viste come “una violenza all’ambiente” e delle priorità che dovrebbe avere il parlamento italiano: “C’è una grande riforma da fare in Italia: la riforma delle nostre coscienze”.
La scelta di Foggia come una città dei “ ponti della memoria” non è stata casuale, essa è stata teatro di preoccupanti episodi criminali nell’ultimo periodo che testimoniano la presenza ben radicata della mafia nel territorio ma, insieme, con l’aiuto di tutti, si può sconfiggere la mafia e mettere finalmente fine alla lunga lista di vittime. Come diceva Falcone: “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”.
di Alessandro Pallotta