Lecce – L’archeologo Stefano Calò volerà il 4 dicembre a Roma, per parlare degli insediamenti rupestri del Salento
LECCE/ROMA – Il prossimo 4 dicembre alle 18.30, l’archeologo salentino Stefano Calò (originario di Tuglie) volerà a Roma presso la Libreria Offline Books in Via dei Marrucini 12/a per presentare il suo nuovo libro intitolato “Paesaggio di pietra” edito da Arbor Sapientae. Alla serata romana moderata da Antonia Falcone, interverranno Giovanni Ugeri, professore dell’Università La Sapienza, Michele Betti, della Commissione Nazionale Cavità Artificiali SSI, Carla Galeazzi, dell’Opera ipogea Journal of Speleology in artifcial, Elsa Latini, dell’ Arbor Sapientae editore, Mario Mazzolini ed Elena Alma Volpini dell’ Hypogea Ricerca e Valorizzazioni Cavità artificiali e Andrea Scatolini della Società Speleologica Italiana. Seguirà una conversazione sugli ambiti della ricerca archeologica e speleologica in attività artificiali, editoria i riferimento e sua distribuzione. L’interesse scientifico per il fenomeno del “vivere in grotta” dell’Italia meridionale è rimasto per lungo tempo confinato alle chiese rispetto ad altri insediamenti rupestri, maggiormente “meritevoli” di analisi dal punto di vista artistico e architettonico. A partire dagli anni Settanta, si supera la visione “panmonastica” propria dell’Ottocento, che attribuiva alla quasi totalità degli insediamenti rupestri il carattere di cripte eremitiche-cenobitiche, e l’orientamento accademico prevalente muta: gli insediamenti rupestri non vengono più definiti indistintamente ed erroneamente come “basiliani”. In questa seconda fase si comincia altresì a riconoscere il carattere civile dei villaggi e dei sistemi insediativi in rupe, che nel Salento si mostrano sotto molteplici forme: semplici insediamenti, composti da poche grotticelle, chiese cripte, veri e propri villaggi rupestri. Questa tendenza abitativa, diffusa non solo in Puglia, ma anche in molte altre aree dell’Italia meridionale e dell’intero bacino del Mediterraneo, assume un carattere particolare all’interno della zona delle Serre salentine, ove gli insediamenti rupestri si riferiscono sia all’epoca preistorica e medievale che alle fasi post-medievali, nelle quali il fenomeno, benché sempre più marginale, continua ad esistere, associato talvolta ad architetture costruite (sub-divo). Questa indagine archeologica mira alla ricostruzione dell’evoluzione di questi particolari insediamenti umani attraverso un’adeguata contestualizzazione degli elementi e degli indizi raccolti all’interno del paesaggio indagato.