Piano Cimino – Confesercenti, CNA, Confartigianato: “Questa continua incoerenza da parte del Sindaco è per caso dettata da un timore di ‘perdere numeri’ all’interno della maggioranza?”
L’ennesimo “coup de théâtre” da parte del Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno in merito al piano particolareggiato della zona di Cimino denominato sub-comparto 3.32, ci spinge ancora una volta a palesare le nostre perplessità e il nostro disappunto.
L’ultima puntata di quella che ormai sembra essere una fiction televisiva vuole un’ultima, l’ennesima, posizione del Sindaco a favore dello “scorporo” del pacchetto tra la parte commerciale e quella edilizia. Tra le righe: “ Dico sì all’Auchan e no alle nuove case”.
Facciamo una breve cronistoria. A sancire la volontà del non ampliamento della città fu adottata la delibera di Consiglio Comunale n° 65 del 2007 ” linee programmatiche per il contenimento dell’espansione urbanistica del territorio e l’avvio del P.U.G. “. Di fatto, a suo tempo, il programma elettorale del Sig. Sindaco privilegiava la rigenerazione e la riqualificazione urbana dell’esistente. Rammentiamo che nel 2010, su commissione dello stesso Comune di Taranto, fu effettuata una mappatura del Borgo dalla quale emerse lo stato di totale abbandono di oltre 40 edifici e la perdita di 16 mila abitanti, numeri che oggi sono senz’altro cresciuti. Così il Comune ha pensato di attuare un progetto ambizioso attingendo al mondo universitario, nonché a luminari di levatura internazionale; innanzitutto per la bozza del nuovo Piano Regolatore (fermo al 1974) e più in generale per cambiare il profilo della città di Taranto nei prossimi decenni sul modello del recupero delle capitali del Nord Europa, con un’impronta mediterranea. Aggiungiamo la crescita esponenziale di saracinesche abbassate da parte degli esercenti tarantini negli ultimi anni, fenomeno che sembra essere ancora lontano da una risoluzione.
Risulta evidente che questo tipo di premesse dovrebbero cozzare con l’approvazione del Piano. Oggi però, apprendiamo l’ennesima realtà. Le società riconducibili all’Auchan hanno notificato al Comune il ricorso al Tar “per l’accertamento e la dichiarazione di illegittimità del silenzio inadempimento”, l’Avvocatura del Comune interpellata dalla Commissione Assetto del Territorio per una consultazione, rimbalza la “patata bollente” nuovamente al Comune e incalza il Consiglio a emanare l’atto di indirizzo politico per scongiurare l’intervento sempre più concreto di un commissario ad acta.
Rammentiamo che l’ipotesi dello scorporo va in contrasto con quanto predispone la legge, e questo Stefàno lo sa bene. Per attuare il ciclopico progetto o si prende tutto il pacchetto, o non se ne fa nulla. E Stefàno stesso, bisogna dirlo, non ha brillato proprio di coerenza negli anni. Oggi ci troviamo nuovamente piuttosto imbarazzati a dover prendere atto di certi incauti personalismi nel rilasciare dichiarazioni, tanto più quando il soggetto in questione ricopre la carica
istituzionale di primo cittadino. Alla nostra politica manca proprio la metodica della concertazione, della condivisione e del dialogo tra i diversi soggetti che sono giustamente portatori di istanze e di interessi diversificati. Ma soprattutto manca la considerazione nei confronti del volere cittadino, gli stessi cittadini che attraverso lo strumento del voto hanno riposto in Stefàno totale fiducia per ben due mandati. Non ci resta in tal senso che fare appello al PD, l’unico che perpetua un atteggiamento di responsabilità e coerenza.
Oltretutto attirare consensi inneggiando a fantomatici nuovi posti di lavoro, quando è risaputo che Leroy Merlin sarebbe una semplice sostituzione del già esistente Brico, ci sembra davvero uno specchietto per le allodole, visto che di fatto l’incremento dell’occupazione sarebbe tutt’altro che significativo. Un numero dunque piuttosto esiguo di nuovi posti di lavoro a spese della città di Taranto. E siamo stati più volte tacciati noialtri di superficialità, quando sarebbe stato più corretto parlare di lungimiranza da parte nostra, di una sorta di premeditazione visto che oggi i fatti purtroppo ci danno ragione.
Ancora una volta ci sia concesso paventare che una qualche forma di interesse personale si è sostituita all’interesse comune. Questa continua incoerenza da parte del Sindaco è per caso dettata da un timore di “perdere numeri” all’interno della maggioranza?
IL PRESIDENTE CONFESERCENTI
Vito LOBASSO
IL PRESIDENTE CNA
Gaetano L’ASSAINATO
IL PRESIDENTE CONFARTIGIANATO
Domenico D’AMICO