Il consigliere regionale Martucci incatenato alla Presidenza del Consiglio a Bari
“Nonostante il sit-in no stop dal 3 giugno, nessuna risposta è giunta per le tariffe esorbitanti che pagano i cittadini dell’agro per ottenere l’acqua nelle loro abitazioni”
Il Consigliere Regionale Antonio Martucci è stato di parola: “Se non otterremo risposte immediate mi incatenerò davanti agli uffici della Presidenza della Regione Puglia” e questa mattina lo ha fatto davvero. Dallo scorso martedi 3 giugno è attivo un sit-in no stop di protesta h24 sul Lungomare di Bari, ma nessuna risposta pare sia arrivata da alcun interlocutore. “Per queste ragioni – ha detto Martucci – da questa mattina sono incatenato al portone della Presidenza della regione Puglia”.
Nella nota stampa con cui Martucci spiega i motivi della protesta, si fa riferimento anche alle problematiche patite dai cittadini, attraverso una sintesi delle stesse, riportate sul retro del volantino in distribuzione al presidio e di seguito riportate:
“L’acqua è un bene prezioso, è un diritto primario e pubblico, ma deve essere accessibile a tutti”. Lo ha sempre sostenuto il Consigliere Regionale, Antonio Martucci al quale si sono rivolti numerosi cittadini residenti nell’agro. A segnalare le anomalie per primi sono stati i cittadini di Noci, Santeramo e Gioia del Colle, Massafra, Mottola e Martina Franca, cercando, senza mai trovarla, una soluzione ai loro problemi legati ai costi insostenibili dell’acqua rurale. Famiglie colpevoli soltanto di essere residenti nell’agro, che per avere l’acqua nelle loro abitazioni devono pagare ai Consorzi cifre esagerate con una tariffa di 3 euro al metro cubo, a fronte dei circa 0,40 euro a cui invece è assoggettata la popolazione delle città per la rete di Acquedotto Pugliese. A questi costi si aggiungono le tariffe di gestione, manutenzione e nolo del contatore, spese che la maggior parte delle volte non sono assolutamente dovute. Il motivo? La rete di distribuzione è organizzata attraverso i classici contatori generali ai quali i residenti si allacciano con contatori di sottrazione, le cui spese di realizzazione e gestione degli impianti di rete sono completamente a carico degli utenti. Ebbene il Consorzio pretende pagamenti del nolo contatore e manutenzione della rete anche sugli impianti di sottrazione di proprietà, invece, dei cittadini. Si tratta di bollette che subiscono l’incremento di diverse centinaia di euro per somme non dovute”.
“Perché i Consorzi pretendono i pagamenti dei costi di gestione e manutenzione, compreso il nolo, per quelle reti realizzate e gestite dai singoli condomìni?” È il quesito che si pone il Consigliere regionale Martucci che in questi mesi si è anche rivolto alla Procura della Repubblica, dopo aver svolto tutti i passaggi nelle sedi istituzionali: “Non solo questi cittadini sono costretti a pagare cifre esorbitanti per avere l’acqua nelle loro abitazioni, che è un bene primario, ma a fronte di un esborso di tale entità vengono pure segnalati da più parti rubinetti a secco per diverse ore della giornata con frequenti disservizi sulla rete. Sono state mostrate bollette – conclude il Consigliere Regionale – con cifre esorbitanti, in cui vengono addebitati costi assolutamente non addebitabili agli utenti. In questi mesi numerosi sono stati gli incontri con i cittadini, questi ultimi hanno deciso di costituirsi in un comitato spontaneo. Ecco perché oggi siamo qui a protestare”.