Come si costruisce il capitale umano del futuro
Co-educazione ed agenzie di socializzazione
Nel nuovo numero del settimanale PugliaPress in distribuzione da ieri c’è un articolo, a pag.22, dedicato alla “co-educazione ed agenzie di socializzazione”. Il pezzo, per esigenze di spazio, è stato ridotto e per questo qui lo pubblichiamo nella sua versione integrale, ringraziando Valerio Cantore per averci segnalato la notizia. Di seguito l’articolo per intero.
Lavoro, famiglia ed educazione. E’ il trittico sul quale le «società» precedenti all’attuale, comprese quelle moderne, hanno fatto leva per ergere un’esistenza basata su una ricchezza di senso: un’esistenza mai banale, mai noiosa ,anzi costantemente rinvigorita dal nobile impegno; un baluardo su cui assumere la consapevolezza di essere soggetti attivi, nonché parte determinante di un progetto comune: l’dea –forza di progresso. Insomma, la durezza esistenziale che investì i nostri predecessori (dalla preistoria sino alla soglia del tardo Novecento) unita ad una visione etico-culturale assai esigente, investiva di responsabilità l’uomo svestendolo dei panni del fanciullo narciso. Così che si potesse parlare di un’epoca, quella dell’umanesimo moderno, in cui l’uomo assumeva l’impegno di svolgere un’esistenza legata ai valori per il bene comune e per le generazioni future mediante l’acquisizione di una coscienza sentimentale, culturale e politica. Beninteso, viene facile guardare con occhio critico alla società contemporanea e scorgere tracce di nichilismo, soprattutto nel «tessuto» giovanile contemporaneo. «Generazioni dell’io», le chiamano, quelle contrassegnate ,sembrerebbe (e in parte è così, in base a quanto emerso dagli studi condotti da Twenge e Cambpell denominati «Generazione dell’io» e «L’epidemia di narcisismo»), da una crisi d’identità, all’insegna di uno sfacciato egoismo, egocentrismo e indifferenza nei confronti dell’«altro». Giovani dalla personalità «liquida», precaria, (per dirla con Bauman, filosofo polacco) gettata in pasto ad una globalizzazione che ne ha notevolmente ridimensionato obiettivi e ruoli, con il conseguente carico di problemi annessi e connessi. Da una recente ricerca empirica condotta dalla psicologa americana Jean M. Twenge emerge, infatti, come i giovani dell’epoca contemporanea siano di gran lunga più esposti a fenomeni legati all’ansia e alla depressione rispetto alle generazioni antecedenti. Una tendenza prodotta ed alimentata per via di una diffusa delusione delle aspettative negli ambititi relazionali intimi e del lavoro. Un orizzonte pragmatico, all’insegna della precarietà quotidiana che lenisce obiettivi e progettualità in chiave futura. Ma è davvero giusto parlare di un nichilismo di portata epocale quando ci riferiamo ai giovani della società attuale?. E se ci si trova di fronte ad un fenomeno di tale portata, cosa fare? Interrogativi dei quali si è discusso nel terzo appuntamento del laboratorio di «Educazione alla politica: bene comune»: tenutosi presso la sala Consigliare del Consiglio Regionale Pugliese ed organizzato dalla partenership tra la Biblioteca del Consiglio Regionale Pugliese (in delega dalla dott.ssa Magistro Rosalba) ed il Parlamento Regionale dei Giovani, coordinato dalla dott.ssa Giusy Mariano. Un’iniziativa che ha coinvolto studenti e docenti dell’Università degli Studi di Bari (Aldo Moro), impegnati a discutere di tematiche attuali come quella vertente sul valore della politica come esercizio di democrazia e di percorso di cittadinanza attiva. Un tema delicato sul quale ha relazionato il prof. Alberto Fornsari, , Docente di Pedagogia Sperimentale del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” . Secondo Fornasari vi è una «netta distinzione tra educazione alla politica ed educazione politica» dove la «distinzione non è legata ai contenuti bensì alle finalità. Lo scopo dell’educazione alla politica – ha poi continuato il dottore di ricerca in “Dinamiche formative ed educazione alla Politica -non è infatti quello di mobilitare consenso nei confronti di una particolare configurazione quanto quello di aiutare a comprendere quale sia questa configurazione; percorso che necessita di essere supportato da una dimensione educativa e non da percorsi di indottrinamento-tesa a fornire strumenti interpretativi , critici e progettuali per elaborare responsabilmente una propria visione del mondo». Secondo Fornasari, l’educazione alla politica da attuare lungi dall’essere politicizzata, bensì strumento e prodotto al tempo stesso di una comunità (soprattutto costituita da giovani) socialmente impegnata, attiva e che abbia ancora fiducia nel futuro. «Bisogna gettare sguardi , indiscreti e incerti, ma al contempo temerari e fiduciosi verso un futuro – ha sottolineato Fornasari – che possa diventare un tessuto moltiplicatore di cittadinanza attiva». E’ proprio in quest’ottica che il Docente di Pedagogia Sperimentale ha poi presentato l’importante progetto delle «Città Educative», elaborato in Belgio dal prof. Jean Pierre Pourtois, docente dell’Università di Mons, e presidente dell’AIFREF ( Associazione Internazionale di Formazione e di Ricerca sull’Educazione Familiare). Un progetto che vede famiglie, scuole e comunità territoriali impegnate a ridefinire le strategie educative in un dialogo costante. Fornasari sottolinea infatti come sia fondamentale attivare processi di co-educazione che portino ad una responsabilità condivisa tra il mondo politico (l’amministrazione locale), il mondo scientifico (università ed enti di ricerca), e il mondo della pratica educativa (genitori e professionisti dell’educazione) auspicando un forte coinvolgimento dei comuni pugliesi in questa progettualità .Un progetto ambizioso che mira a caricare di senso la figura delle agenzie di socializzazione (genitori, insegnanti, professori) affinché assolvano alla loro funzione di modello di identificazione per gli adolescenti e per i giovani. Una responsabilità che implica una fiducia nella possibilità e capacità di realizzare il potenziale umano contemporaneo, nonché il capitale umano futuro.