Lettera di risposta al Consigliere Di Benedetto di Margherita di Savoia
Ho letto con stupore il dolore del giovane Di Benedetto che mi ricorda tanto quello del Werther di Goethe.
La sua lettera, a tratti incomprensibile, sembra una esternazione di rancori e frustrazioni. Il giovane Di Benedetto dice di aver letto la mia lettera nella quale, con pacatezza, ho cercato di far emergere, nella classe politica di Margherita di Savoia, la consapevolezza di avere lo stesso obiettivo, ma con l’uso di diverse strategie che spesso possono nuocere alla città stessa. Lungi da me, l’intenzione di usare offese nei confronti di chicchessia. Il giovane Di Benedetto non ha ‘capito’ nulla. Ha travisato artatamente quanto letto, ignorandone il significato, anzi manifestando del palese pregiudizio. Senza, come dice lui, conoscermi non mi ha lesinato di ‘incisi’ poco educati provenienti da chi si considera ‘il padrone’ della città e della gente che ci vive. A giudicare l’arroganza del giovane Di Benedetto lascio la facoltà di giudicarlo da chi ha letto la sua ‘missiva’. Il giovane Di Benedetto ha sperato che non fossi giornalista. A suo dire i giornalisti devono fare solamente cronaca ed essere l’anello di congiunzione tra il fatto e la collettività (per la verità, secondo lui, l’anello dovremmo portarlo al naso e forse essere schiavi dei politici). La sua visione distorta sulla nostra professione (ebbene sì, sono un giornalista regolarmente iscritto all’Ordine da tanti anni) scomoda la Costituzione recitando l’Articolo 1 (Che c‘azzecca, direbbe Di Pietro), ignorando probabilmente gli altri 138 più 18 disposizioni transitorie e finali, in particolare l’ Art. 19 (Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione), l’art. 21 (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure) . Potrei citarne tanti altri, compresi quelli della libertà di espressione sancite dalla Convenzione Europea. Il giovane Di Benedetto, nella sua lettera non aveva lo scopo di informare, ma di offendere ed esternare. Il giovane Di Benedetto ha estrapolato un periodo della mia lettera che si riferiva ad uno degli ultimi Consigli comunali ai quali ho assistito, del quale non ho assolutamente giudicato i contenuti, ma la forma in cui si è svolto. Un Consiglio senza alcuna regola, nel quale ci si sopraponeva, si usava un linguaggio poco consono al ruolo che si svolgeva, tanto da sembrare più una discussione di piazza che un Assise Consigliare. Parlavo di modo di comunicare, piuttosto che di contenuti. Ma il giovane Di Benedetto, a quanto pare politico in erba, avrebbe bisogno di esperienza e magari assistere a qualche Assise più importante per ‘capire’ a cosa mi riferissi. Ho colto il velato e altezzoso disprezzo del giovane Di Benedetto. Non ne sono offeso in quanto, leggendo sue precedenti dichiarazioni, ha il ‘vizio’ di prendersela con tutti in particolare con il Sindaco ed a ragione, considerata la sua appartenenza parenterale a chi ha in passato amministrato così bene la città di Margherita di Savoia, tanto da permettergli di coglierne le differenze. E’ arrabbiato. Osservando attentamente le sue espressioni secondo le regole della PNL che interpreta il linguaggio del corpo, cela rancori verso qualsiasi interlocutore.
La lettera del giovane Di Benedetto si conclude apostrofandomi come ‘Carlucciano’. E’ un tipico comportamento di chi ha l’abitudine di ghettizzare il prossimo. Ad esempio i nazisti e fascisti apostrofavano il diverso come ‘ebreo’, i razzisti come ‘negro’ e così via. E’ come se io, comportandomi come lui, lo definissi: ‘portavoce fedele ed inanimato del vero politico di famiglia’.
Il giovane Di Benedetto legga ‘serenamente’ la mia lettera e ne colga il messaggio. Non sia prevenuto sul quotidiano Pugliapress che dirigo (non ne sono l’editore) che a giorni sarà distribuito a Margherita di Savoia, magari mi concederà una intervista nella quale ci sarà finalmente un interlocutore. Elimini l’acido glicolico che si trova nella bava di chi è arrabbiato. Vivrà meglio e sarà felice
Antonio Rubino
Direttore di Pugliapress