A dispetto dell’incombere delle elezioni regionali, esse continuano a essere un oggetto misterioso. Questo non vale solo per la Puglia in realtà, poiché la data delle elezioni stesse e la scelta dei candidati presidente continuano a essere al momento ignote nella maggior parte delle realtà dove si andrà al voto.
Non ci sarà comunque un election day, e questo renderà l’autunno particolarmente teso, per via dei continui appuntamenti elettorali. Apriranno le danze Marche e Valle d’Aosta, al voto l’ultima domenica di settembre. La prima di ottobre sarà la volta della Calabria, notizia fresca fresca, regione aggiuntasi dopo che il governatore Occhiuto ha sciolto il Consiglio a seguito di un’indagine che lo riguarda ma riproponendosi come candidato per il centrodestra.
Le regioni più popolose andranno al voto nelle domeniche seguenti, ma l’unica cosa certa è che dovranno farlo entro il 23 novembre. Per il resto, in Campania, Veneto, Puglia e Toscana certezze ancora non ve ne sono, e questo è anche dovuto allo stallo esistente per la scelta dei candidati alla presidenza.
Per quanto riguarda strettamente la Puglia, quello che è il candidato in pectore da tempo del centrosinistra, l’ex Sindaco di Bari Antonio De Caro, continua a tergiversare. In giro per presentare il suo libro “Fare politica insieme alle persone”, ma non si scopre, applicando una strategia strenuamente equilibrista, che lo fa assomigliare ad pistard in perfetto equilibrio sulla propria bici da pista, attento a non lanciare la volata troppo presto per paura di essere infilzato sulla linea d’arrivo dall’avversario.
Nel caso specifico, tuttavia, l’avversario è interno più che esterno: De Caro lascerebbe comunque a malincuore il ruolo che svolge all’interno della Commissione europea e che ha iniziato a svolgere da così poco tempo, ma per farlo gradirebbe, per non dire pretende, che non siedano in Consiglio regionale gli ultimi due presidenti della Regione, Nichi Vendola e Michele Emiliano.
Sono stati, gli ultimi, giorni di febbrili trattative, con Francesco Boccia a cercare una faticosa mediazione fra le parti, ed una telefonata fra lo stesso De Caro ed il presidente di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, che nella Puglia governata da Vendola si è fatte le ossa come politico.
Se su quest’ultimo fronte è praticamente impossibile che la richiesta di De Caro possa ottenere alcun risultato, quella cioè d’interferire sulle liste di un partito che non è il suo, come gli è stato chiarito schiettamente, si continuerà a lavorare per far desistere l’attuale governatore dalla sua intenzione di restare impegnato attivamente nella politica regionale, magari proponendogli un ruolo importante in vista delle prossime Politiche. Ma i suoi rapporti col PD sono stati sempre un po’ borderline, quindi è difficile che questa strategia di convincimento da sola possa ottenere risultati significativi. Se le pressioni su di lui lo convinceranno a fare un passo indietro, lo si saprà a questo punto solo nelle prossime settimane. Proprio Francesco Boccia, e Loredana Capone, sembrano i nomi più accreditati come eventuali sostituti di De Caro.
Sul fronte opposto la partita della candidatura non è meno ingarbugliata, in parte perché il centrodestra non ha mai avuto in materia le idee chiare, non vantando un candidato che per altro potesse competere con De Caro e che corresse quindi lietamente verso una molto probabile sconfitta, sia perché lo stallo presente nell’altro campo ha finito col condizionare anche la coalizione all’opposizione in Regione da 20 anni ormai. Si sono fatti i nomi di Mauro D’Attis, parlamentare brindisino di Forza Italia, ma il nome non pare essere gradito ai rappresentanti baresi della coalizione, si continua a fare quello del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, ma la questione sarà sciolta solo dai leader nazionali durante la pausa di Ferragost, quando Meloni, Salvini e Tajani si troveranno per discutere come quadrare il cerchio delle candidature per Bari, Firenze, Napoli e Venezia.
Una candidata presidente però si è fatta già avanti in maniera sicura. E’ la professoressa salentina Ada Donno, candidata per il Partito Comunista Italiano, scelta dalla segreteria del suo partito che ha deciso di correre da solo, insoddisfatto evidentemente di un centrosinistra che continua a guardarsi l’ombelico. Applausi alla coerenza.





Il continuo rinvio sulla candidatura di Antonio De Caro ricorda davvero una gara su pista, ma intanto lo stallo rischia di lasciare il centrosinistra senza slancio in Puglia.