Lecce- Oltre 500 atleti per l’edizione 2017 della “Scalata delle Veneri” di Parabita. C’è anche la “passeggiata” non competitiva
PARABITA- È iniziato il countdown per l’ottava edizione della “Scalata delle Veneri” organizzata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Podistica Parabita” guidata dal presidente Antonio Leopizzi. La manifestazione 2017 si svolgerà domenica 15 ottobre nella “Città delle Veneri” e sarà valida come 12^ ed ultima prova del circuito SALENTO TUOR 2017 e si inserisce nel calendario “FIDAL” della Provincia di Lecce. Inoltre alla stessa è abbinata una camminata veloce non competitiva per cittadini e praticanti del walking. Il percorso gara di 10 Km partirà e arriverà nei pressi del Parco Comunale (60mt. s.l.m.), e si snoderà tra il centro storico, il “Parco Archeologico delle Veneri” (caratterizzato dalla presenza Grotta delle Veneri), la “Collina di Sant’Eleuterio” (200mt. s.l.m. punto più alto del Salento) e la macchia mediterranea con vista panoramica sul mare. Oltre 500 partecipanti provenienti da tutto il Salento si daranno appuntamento alle ore 7.30 con il ritiro dei pettorali presso il parco comunale. Alle ore 9.30 sarà prevista la partenza da via Coltura cui seguirà lo start per la camminata non competitiva, mentre alle ore 11 lo spazio sarà dedicato alle premiazioni. Quella di domenica, sicuramente sarà una data tutta da ricordare per la Città di Parabita poiché al termine della manifestazione gli organizzatori si ritroveranno presso l’atrio del Palazzo Comunale di via Luigi Ferrari, per l’inaugurazione della postazione del Defibrillatore Automatico Esterno. Proprio lo scorso 26 febbraio, gli informatori medici della provincia di Lecce in occasione della “Maratonina Salento d’Amare” che si tenne a Parabita, donarono un defibrillatore all’Associazione, in ricordo del compianto atleta Antonio Orsini, pilastro portante della Podistica, scomparso prematuramente lo scorso anno, durante la seduta di un allenamento. Dal palco delle premiazioni il presidente Antonio Leopizzi, affermò che quell’apparecchio elettronico non sarebbe rimasto a disposizione degli associati, ma reso fruibile per le emergenze di tutta la comunità.