Taranto – Non basta il Wind Day per salvare i Tarantini. Chiesto l’osservatorio real time di ricoveri e mortalità
Non è la deviazione del traffico a salvare i tarantini nei cosiddetti giorni di “wind days”, ovvero quando il vento spira da nord ovest, dall’area industriale, diretto verso la città.
In quei giorni, quando la concentrazione di veleni è maggiore, soprattutto nel quartiere Tamburi a ridosso della grande industria, il sindaco emana un’ordinanza che devia il traffico in tali zone, invitando la cittadinanza ad osservare alcune accortezze, come quella di arieggiare la casa o uscire in particolari fasce orarie in cui l’esposizione è minore.
Qualcuno si è mai chiesto se il vero problema fosse il traffico? E cosa succede realmente a Taranto nei cosiddetti “giorni di vento”?
Sono questi i quesiti sulle quali si basa la mozione presentata in consiglio comunale, dal consigliere Lina Ambrogi Melle, per l’istituzione a Taranto, di un osservatorio real time di ricoveri e mortalità. Si tratta più che altro di un invito che PeaceLink ha rivolto a parlamentari, consiglieri regionali e consiglieri comunali. «Io l’ho accolta immediatamente perché in linea con quella che è la mia battaglia, ovvero la tutela della vita e della salute dei tarantini» ci dice il consigliere Melle.
Avere un osservatorio di ricoveri e mortalità permetterebbe ai cittadini di conoscere in tempo reale quello che avviene nei giorni in cui l’inquinamento è concentrato in tenori maggiori. Questo dato importante, a detta del consigliere Lina Ambrogi Melle, servirebbe per dimostrare al sindaco Ippazio Stefàno, che nei giorni di Wind Days, la sua ordinanza di deviazione del traffico, non è significativa nel risolvere il problema dello spargimento dei veleni sulla città. «Il vero problema sono le cokerie, i parchi minerali. Noi non ci possiamo difendere solamente deviando il traffico». In effetti, uno studio dell’Arpa del 2010, diceva che l’incidenza del traffico sull’inquinamento dell’aria, è minima rispetto a quello prodotto dalla grande industria.
«Con questo osservatorio vogliamo dimostrare che nei giorni di wind day ci sono maggiori ricoveri e maggiore mortalità – dice ancora il congliere Melle – è scientificamente provato anche dallo studio Forastiere, che a Taranto c’è una correlazione tra la mortalità e l’inquinamento industriale».
Lina Ambrogi Melle è già intervenuta in passato con altre mozioni approvate in consiglio in comunale ma a suo dire, non adeguatamente ottemperate dal sindaco Stefàno. «Se con questo osservatorio riusciamo a dimostrare che in quei giorni aumentano morti e ricoveri, vuol dire che il sindaco deve fare ben altro per tutelare la salute. Non basta lavarsi la coscienza annunciando un wind day».
Fare ciò tra l’altro sarebbe semplicissimo. Mediante una semplice applicazione si dovrebbe operare un’analisi che sulla base di dati incrociati, fornirebbe in maniera esatta un dato in tempo reale.
«Noi abbiamo bisogno di questi dati in tempo reale e non dopo tre anni. Non serve effettuare anni di studi per un dato simile. Occorre averlo adesso e conoscere la situazione. La stessa cosa avviene con il registro tumori. Non viene mai aggiornato. In questo modo il Governo difende le sue posizioni».
Il sindaco e il consiglio comunale sono responsabili della salute pubblica dunque dovrebbero prendere seri provvedimenti nel caso in cui la salute dei cittadini fosse in serio pericolo.
«Sappiamo bene che le responsabili sono le cokerie e che andrebbero fermate. A Taranto si gira attorno ai problemi ma non si risolvono».
Questo strumento dunque, dimostrerebbe che le ordinanze emanate fino ad ora dal sindaco Stefàno, non tutelano la salute dei tarantini.
Forse lo stesso dovrebbe rivolgere la sua attenzione agli impianti industriali più che al traffico.
Dal Settimanale PugliaPress