Situazione critica nel carcere di Taranto: il SAPPE denuncia sovraffollamento e mancanza di dignità
Il carcere di Taranto si trova in una situazione critica, con oltre 900 detenuti in uno spazio progettato per ospitarne 500. Il sindacato autonomo polizia penitenziaria (SAPPE) ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo al sovraffollamento e alle condizioni disumane in cui versano i detenuti.
Federico Pilagatti, segretario nazionale del SAPPE, ha dichiarato che la situazione nel carcere di Taranto è il risultato di una gestione inefficiente e di decisioni discutibili da parte degli organismi decisionali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP). Pilagatti ha affermato che il numero di detenuti è salito ben oltre la capienza prevista, creando una situazione invivibile sia per i detenuti che per il personale di polizia penitenziaria.
L’organico di polizia penitenziaria a Taranto è rimasto pressoché invariato, nonostante l’aumento significativo del numero di detenuti. Pilagatti ha sottolineato che la mancanza di risorse ha portato a una carenza di letti e materassi, costringendo i detenuti a condizioni di vita sempre più precarie. Ha anche denunciato il trasferimento di detenuti malati gravi da altre regioni, contribuendo ulteriormente al sovraffollamento.
Il sindacato ha evidenziato la mancanza di interventi urgenti nei padiglioni A e B, dove erano previsti lavori per migliorare le condizioni abitative. Invece, il DAP ha continuato a inviare nuovi detenuti anziché procedere con gli interventi necessari.
Pilagatti ha sottolineato la disuguaglianza nella gestione delle carceri a livello nazionale, evidenziando casi come Catanzaro, con una capienza di 682 detenuti e una presenza attuale di 659, in netto contrasto con la situazione a Taranto. Ha chiesto che le autorità preposte intervengano per risolvere la situazione e garantire la dignità e l’umanità nella pena.
Il SAPPE ha anche sollevato preoccupazioni per le condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari, sottolineando che sono costretti a turni massacranti in ambienti igienico-sanitari fatiscenti. Il sindacato ha invocato una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti e ha chiesto un intervento immediato per migliorare le condizioni sia dei detenuti che del personale di polizia penitenziaria.
Il segretario nazionale del SAPPE ha concluso la sua dichiarazione chiedendo al Santo Padre e al Presidente della Repubblica di intervenire per garantire che le parole dignità e umanità assumano un significato concreto nelle carceri italiane. Ha sottolineato la necessità di una riforma urgente per risolvere la situazione e garantire che le carceri siano luoghi di rieducazione e reinserimento sociale anziché spazi sovraffollati e disumani.