Provocazione o realtà per risanare il debito pubblico. La proposta di un altamurano
Provocazione o realtà per risanare il debito pubblico. La proposta di un altamurano. L’aumento del debito pubblico è particolarmente preoccupante in questa fase in cui le banche centrali stanno aumentando i tassi di interesse. Il rendimento che gli investitori chiedono per prestare denaro all’Italia per 10 anni, espresso dai tassi dei Btp decennali scambiati sui mercati, tra gennaio e oggi è salito dall’1,3 al 3,9% (e aveva superato anche il 4,8% a ottobre) raggiungendo il suo nuovo massimo storico, a 2.771 miliardi di euro (precisamente 2.770.789 milioni).
Secondo i dati pubblicati dalla Banca d’Italia, c’è stato un aumento del debito di oltre 27 miliardi di euro rispetto a settembre 2022. La situazione attuale dell’Italia, purtroppo, non sembra dissimile da quella del Medioevo. Anzi, la strategia del Governo attuale, per la verità in gran parte obbligata da un decennio di scellerata gestione dei Governi precedenti , sembra davvero un copione di quei Governi che, sempre più affamati di denaro per mantenere e foraggiare le classi più elette, vessavano proprio le classi non agiate.
Provocazione o realtà per risanare il debito pubblico. La proposta di un altamurano
Singolare l’iniziativa di un imprenditore altamurano Pietro Ninivaggi per ridurre la zavorra sui conti dello Stato.
La proposta dopo un’attenta disamina sui conti pubblici, è stata protocollata ed inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Senato Ignazio La Russa, al Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana e al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.
Provocazione o realtà per risanare il debito pubblico. La proposta di un altamurano
Pietro Ninivaggi: “Non esiste debito buono o debito cattivo. Il debito è buono unicamente se produce sviluppo e viene ratealmente onorato, diversamente è solo debito cattivo. Il debito pubblico nell’anno 2022 (dato Banca d’Italia) ammontava a € 2.766,4 miliardi; il rapporto, debito pubblico diviso per abitanti italiani 58.983.122 è uno dei più alti al mondo circa € 46.900 pro-capite neonati inclusi. I rappresentanti del popolo nel Parlamento Italiano e fuori, continuano a dichiarare per proprio tornaconto elettorale l’aumento della povertà degli italiani, dimenticandosi che in qualità di amministratori della cosa pubblica, hanno l’obbligo e la responsabilità di non gravare la spesa pubblica di un ulteriore debito. I politici dimenticano che nell’immediato il debito pubblico blocca ogni ipotesi di sviluppo del Bel Paese e determina il pagamento di circa 78 miliardi annui di interessi passivi che accrescono al debito pubblico“.
La finanza sovrasta e penalizza l’economia reale. I finanzieri e banchieri evitano di prendere l’unico provvedimento serio per ridurre il debito pubblico, rilanciare la crescita e ridistribuire la ricchezza. Chi più ha, più deve dare.
Orbene non vi è chi non veda che è un sistema schizofrenico, che si può ben descrivere con la metafora del cane che si morde la coda.
Non vogliamo qui comunque fermarci alla lamentela, ma vogliamo fare delle proposte.
Pietro Ninivaggi ha voluto formulare la sua proposta: “È necessario che ogni Italiano venga responsabilizzato della difficoltà in cui versa lo Stato italiano, richiedendo che ognuno faccia la propria parte. Probabilmente non tutti lo potranno fare, in tanti non vorranno farlo, ma quantomeno chi responsabilmente ritiene di doverlo fare, deve essere messo in grado di poterlo fare. Formalizzo la mia “Manifestazione di interesse al pagamento pro-quota del debito pubblico“ che grava sui componenti della mia famiglia, rappresentata dal sottoscritto, dal proprio coniuge e da quattro figli. Quota pro-capite € 46.900,00 x 6 soggetti € 281.400,00. L’importo innanzi indicato pari ad € 281.400,00 viene messo a disposizione in un C/C transitorio presso la filiale di Altamura (Bari) della Banca Popolare di Bari in attesa che le Autorità, a cui la proposta è stata inviata per il tramite del Prefetto di Bari, possano attivare le procedure amministrative per registrare in entrata le somme poste a disposizione dal sottoscritto e dai tanti che ne vorranno seguirne l’esempio, onde utilizzarle per l’abbattimento e/o quantomeno diminuzione del Debito Pubblico e cercare di rimettere lo Stato Italiano, in posizione di vantaggio finanziario“.