64esima edizione di World Press Photo Exhibition
Abbiamo vissuto situazioni surreali che non avremmo mai lontanamente immaginato, pensato di fronteggiare. Fragili e colti di sorpresa da un nemico che ci ha costretti a vivere emarginati, col chiaro intento di ridurre al lumicino le relazioni sociali, ha invaso il nostro essere colpendo tutti: anziani, giovani, bambini, nessuno escluso. Una guerra che ci ha reso vulnerabili ed immobili dinanzi ad una incertezza totale, costretti ad opporci ad un ostacolo che va a braccetto con un nostro modo di pensare legato alla speranza che , tutto possa essere superato.
Lo scenario del 2020 è stato quello dell’ “ Annus Horribilis “, ma quest’ anno invece la grande capacità di visione e di progetto, ha riconosciuto la capacità di trasformare la cultura in speranza.
Ieri è stata inaugurata la Mostra fotografica itinerante di Bari, presso il Teatro Margherita. L’ evento, fortemente voluto da CIME, realtà pugliese tra i maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam, nasce dalla volontà di soffermarci a riflettere sulle tematiche riguardanti il mondo: gli uomini e le donne, i conflitti, la natura, lo sport, gli animali in via di estinzione, le battaglie politiche per i diritti che arrivano agli occhi e alla pancia del pubblico con l’ immediatezza emotiva di uno scatto. Consapevoli dell’ importanza che tali tematiche assumono è, senza alcun dubbio, trasversale, in quanto contempla in se il tema del rispetto della natura e dei diritti umani.
Per ribadire, dunque, con forza la centralità delle vicende umane che si intrecciano con le drammatiche realtà sociali della nostra terra, per guardare con occhio attento e critico al contesto che ha prodotto la rivolta; per rilanciare l’ idea di un dialogo costruttivo e di un rapporto fondato sulla solidarietà, la cooperazione, il rispetto reciproco, nell’ interesse unico e condiviso insito in diritti inalienabili certi, che dalla sinergia di uomini di nazionalità e culture diverse, possa solo emergere un arricchimento, una spinta alla sviluppo della nostra terra.
Prende spunto, dunque, proprio da questi meravigliosi scatti la volontà degli uomini di dare vita ad un momento di riflessione, per certi aspetti inedito, ma che siamo convinti, sarà molto più eloquente di tante parole e di tante teorie.
Ripartire da questi scatti, da quei momenti, rappresenta in sostanza, l’ intento della World Press Photo, ossia quello di guardare a quei fatti da un’ altra prospettiva, di guardare finalmente, un essere umano, con gli occhi di un essere umano.
Sono 159 scatti gli scatti vincitori della 64esima edizione del concorso di fotogiornalismo più prestigioso del mondo in mostra a Bari, per l’ ottavo anno consecutivo, dal 14 ottobre al 14 novembre 2021.
Dopo l’ anteprima a Palazzo Madama ( Torino ) ieri è stata inaugurata nella magnifica cornice del Teatro Margherita con le sue otto sezioni: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports, Spot News.
L’ immagine vincitrice del titolo World Press Photo of the Year 2021 è stata scattata il 5 agosto 2020, in Brasile, dal fotografo danese Mads Nissen e ritrae il commovente abbraccio tra l’ ottantacinquenne Rosa Luzia Lunardi e l’ infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem, a San Paolo. L’ opera immortala la cosiddetta “ tenda dell’ abbraccio ”, l’ invenzione che, nella struttura per anziani, ha permesso agli ospiti di abbracciare di nuovo i propri cari dopo che le case di cura del paese avevano chiuso le porte ai visitatori, a seguito dell’ esplosione dell’ emergenza pandemica. Proprio il Brasile, a causa di un atteggiamento di grande sottovalutazione del rischio di contagio da parte del presidente Bolsonaro, ha chiuso l’ anno 2020 con un bilancio tra i più gravi al mondo: 7,7 milioni di casi registrati e 195.000 morti.
È per la prima volta un italiano, di origini baresi, il vincitore della World Press Photo Story of the Year 2021: si tratta del fotografo Antonio Faccilongo, romano di adozione, con il suo progetto fotografico realizzato per Getty Reportage dal titolo Habibi ( Amore mio ). Le immagini raccontano il coraggio e la perseveranza dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane che desiderano avere figli e che, sottoposti alla negazione di visite coniugali e al divieto di avere alcun contatto fisico, fin dai primi anni 2000 contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo, ad per esempio, nei regali agli altri figli. Habibi racconta di questo legame con la vita, con la libertà e con il futuro delle famiglie, sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna.
Sono intervenuti il Sindaco Antonio Decaro : ” Torna a Bari World Press Photo, la mostra di fotogiornalismo più prestigiosa al mondo che ogni anno, attraverso l’ esposizione di alcuni degli scatti più significativi realizzati negli ultimi dodici mesi, ci consente di viaggiare verso luoghi e attraverso storie che non conosciamo. Un’ opportunità che assume maggior valore quest’ anno, durante il quale abbiamo dovuto rinunciare per tanto tempo agli spostamenti, ai viaggi e alle relazioni con gli altri. Quello tra la città di Bari e la mostra è ormai un sodalizio importante, che si consolida sempre di più, e rappresenta uno degli eventi di punta di una lunga stagione di appuntamenti culturali finalmente ripartiti in presenza. Quindi siamo doppiamente soddisfatti del ritorno di World Press Photo e delle emozioni che ogni anno è in grado di regalarci, in un teatro, il Margherita, restituito alla città nel suo splendore e con tutte le sue potenzialità attrattive “ .
e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: ” Siamo lieti di sostenere e ospitare, ancora una volta, nella nostra regione, World Press Photo, un evento di respiro globale con un patrimonio di immagini e storie che è continua fonte di riflessione e ispirazione. Sono scatti eccezionali quelli che potrete ammirare nel Teatro Margherita di Bari nel prossimo mese, capaci di raccontare esperienze e istanti di vita quotidiana che incrociano i grandi avvenimenti della storia del nostro tempo, insieme alla grandiosità del nostro pianeta. Una bellezza e una verità di cui tutti noi abbiamo bisogno, oggi più che mai ”.
Fitto anche il calendario di appuntamenti collaterali all’ evento, tra cui due tour della mostra guidati dallo stesso Antonio Faccilongo nel pomeriggio di venerdì 15 ottobre ( ore 16 e ore 17 ) e, a seguire, alle ore 19, un talk in cui, a confrontarsi con il fotoreporter vincitore della World Press Photo Story of the Year 2021 sarà il collega Massimo Barberio. Sempre a cura di Antonio Faccilongo il seminario aperto al pubblico dal titolo “ Il racconto per immagini ” che si terrà nello stesso teatro Margherita nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 ottobre, a partire dalle ore 11.
Ingresso su prenotazione al link https://forms.gle/K5P24zQ5HheREMPdA
ORARI MOSTRA
Lunedì: 16.00 – 22.00
Martedì, Mercoledì e Giovedì: 10.00 – 22.00 Venerdì e Sabato: 10.00 – 24.00
Domenica: 10.00 – 22.00
(La biglietteria chiude 30 minuti prima)
TICKET
Ticket intero: € 7,50
Under 25 | Over 65: € 6,00
Giornalisti con tesserino: € 6,00
Guide turistiche con tesserino: € 6,00
Gruppi € 6,00 ( min 15 persone )
Martedì universitario: € 5,00
Scuole ( scuole secondarie ): € 4,00
INGRESSO GRATUITO: Accompagnatore gruppi ( min.15 persone ), accompagnatore diversamente abile, ragazzi sotto i 12 anni e giornalisti accreditati.
L’ accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori, finalizzato a garantire un’ adeguata distanza interpersonale. All’ ingresso sarà misurata la temperatura. I visitatori sono pregati di indossare la mascherina per tutta la permanenza in museo e di mantenere la distanza di sicurezza di 2 metri. Sono previsti erogatori di gel disinfettante a disposizione del pubblico. Viene assicurata la regolare, costante e periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti museali.
Online ticket: www.liveticket.it/worldpressphotobari
Francesca Branà