San Pietro in Bevagna: Altro che distanziamento e rispetto dell’ordinanza! Qui regna il caos!
Le decantate sponde del fiume Chidro che si getta nelle cristalline acque del mare, con un paesaggio mozzafiato e fiabesco, distrutto dall’incuria e dall’improvvisazione e dalla cecità delle amministrazioni che si sono succedute e che hanno da sempre permesso che avvenisse questa specie bolgia indescrivibile. Per contro, ad oggi, resta il permanente miraggio di un turismo che non decolla e non decollerà mai in simili condizioni. Ma non solo ciò che abbiamo descritto ieri sull’anarchica decisione di installare tende, cucine e accampamenti sulle spiagge, quindi di lasciare i rifiuti dappertutto, ma anche la mancanza di rispetto delle norme dettate dal buon senso ancor più che dai decreti ministeriali che impongono l’uso di misure di prevenzione contro la “peste” del Covid 19. Ebbene, non esiste distanziamento, ombrelloni ammassati a pochissima distanza tra loro, gente che si ferma a discutere in gruppi senza mascherina nel letto del fiume e che risponde anche con aria scocciata a chi ricorda di osservare le regole; giochi di gruppo improvvisati e quant’altro costituisce un divieto (tanto i controlli sono pressoché rari se non assenti). Ad aggravare la situazione per quanto attiene alla movida notturna, interviene l’oscuramento permanente di tutta la fascia che va dal fiume Chidro fino al centro commerciale. Infatti, nottetempo l’unica illuminazione su quel tratto di strada è costituita dai fari delle auto.