Taranto – Frena la ripresa del mercato immobiliare
TARANTO – “Il processo di ripresa del mercato residenziale tarantino si affievolisce fino quasi ad annullarsi. La debolezza della domanda e la timida dinamica delle compravendite sono gli elementi che hanno frenato la crescita nel 2019” – è quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020 di Nomisma presentato oggi in diretta streaming.
Residenziale
Nel 2019 le transazioni di immobili a uso residenziale sono aumentate di poco (+1,6% annuo). L‘incremento è stato comunque di entità sufficiente a garantire continuità al trend positivo delle compravendite, giunto al sesto anno consecutivo di crescita ininterrotta (+56,5% sul 2013). L’incremento delle compravendite non è stato influenzato dall’andamento dei prezzi delle abitazioni (di nuova costruzione e usate), che hanno fatto registrare solo deboli oscillazioni: +0,6% le nuove abitazioni e -0,1% l’usato. In termini di localizzazione, la crescita dei prezzi si è ripartita in misura identica tra centro e periferia per le abitazioni nuove, mentre per l’usato residenziale il calo ha riguardato soltanto gli immobili in periferia (-0,2% annuo). Sono invece leggermente salite le quotazioni nel centro cittadino (+0,2%). I tempi di vendita per le abitazioni di più recente costruzione si attestano attorno ai 6 mesi, mentre per l’usato la forbice dei tempi si dilata fino a 7,5 mesi.
A causa della diffusa necessità delle famiglie di accedere a un mutuo, la disponibilità di credito è decisiva nell’influenzare l’andamento del mercato residenziale. Nel corso dei primi nove mesi del 2019 i mutui alle famiglie si sono contratti del -11,7% a livello provinciale. La stretta al credito potenzialmente costituisce un freno per le compravendite e un ostacolo al percorso di ripresa del mercato.
Le locazioni rappresentano al momento il 47% di una domanda abitativa che a Taranto è orientata prevalentemente verso la ricerca della prima casa. I canoni sono più alti in centro che in periferia (68 contro 50 €/mq/anno) e l’andamento complessivo del loro valore su base tendenziale è leggermente positivo (+0,3%). I rendimenti sono al 6,1%, più alti di quasi un punto percentuale rispetto ai medi mercati italiani.
Non residenziale
Nel corso degli ultimi anni il settore non residenziale registra una crescita annua delle compravendite di modesta entità, però continua. Nel 2019, contestualmente alla crescita delle compravendite, i prezzi calano in misura contenuta, con variazioni tendenziali più flebili di quelle degli anni precedenti, che addirittura si annullano nel segmento direzionale. Infatti, le variazioni dei prezzi degli uffici, stabilmente in territorio negativo da almeno dieci anni, nel 2019 per la prima volta si stabilizzano (0% annuo).
I prezzi dei negozi a loro volta arretrano su base tendenziale (-0,8%), avvicinandosi come mai prima al territorio positivo, pur senza raggiungerlo. Le flessioni dei prezzi degli uffici riguardano immobili localizzati in zone centrali (-0,7% annuo) o di estrema periferia (-0,3%), mentre quelle dei negozi si concentrano in periferia (-1,8% ).
Le medesime considerazioni svolte per i prezzi valgono anche per i canoni di locazione di negozi, le cui variazioni annue manifestano però, intensità negative ancora consistenti (-1,4%), che li mantengono più lontani dei prezzi dal raggiungimento del territorio positivo.