Carte da gioco: ad ogni regione le sue
Regione che vai, giochi di carte che trovi. Potrebbe riassumersi così l’immensa tradizione legata ai giochi di carte in Italia. Ogni regione ha la sua storia ed ogni regione è legata ad uno o più giochi che appassionano ormai da diversi decenni.
La storia delle carte
Le carte hanno fatto la loro comparsa in Europa nel XIV secolo, variando nel tempo soprattutto per via delle varie influenze regionali. In Germania ad esempio, nei semi delle carte c’erano raffigurati cuori, foglie, campane e ghirlande, mentre in quelle boeme c’erano disegni di strumenti musicali, animali, spade, lance per citare i simboli più importanti. Gli italiani e gli spagnoli invece sono il popolo che ha mantenuto nelle carte i semi mediorientali, con qualche piccola modifica data dall’influenza francese con i nuovi semi: quadri, cuori, fiori e picche, ancora visibili nella carte da blackjack poiché fu proprio il mondo arabo a consentire un’evoluzione della grafica aggiungendo ai semi di spade, coppe, bastoni e ori anche la gerarchia e le figure presenti oggi.
I giochi più amati
Tanti i giochi amati, come abbiamo detto. Tra questi c’è la briscola, uno dei giochi di carte più diffusi sul territorio italiano, con una serie di varianti in base alla regione in cui si gioca. Si può giocare in due persone, a coppie di due, in gruppi di tre oppure in quattro e come mazzo si usa quello da 40 carte, escludendo però i jolly. Per vincere si deve calare la carta della briscola che rappresenta il valore di presa più alto o una carta del seme di mano con presa maggiore. Se nessun giocatore risponde alla prima carta superiore del primo giocatore sarà lui a vincere il round. Non può mancare la scopa il cui obiettivo è quello di raggiungere 11 punti in totale, attraverso la somma dei punti di ogni mano. Se più giocatori oltrepassano l’11, vince chi ha in mano il punteggio maggiore; mentre, se c’è parità, si prosegue fino allo sblocco della parità. Possono giocare un minimo di due fino a tre giocatori oppure in due squadre da due o tre persone.
Le carte napoletane
Le carte napoletane sono carte in stile spagnolo. Sono tra le carte regionali più diffuse in Italia e la struttura del mazzo di carte napoletane risale al XIX secolo, come dimostrano le acconciature e i baffi delle figure. Formate da 4 semi differenti, ognuno di dieci carte, le napoletane spopolano un po’ ovunque da centinaia di anni, con svariate marche. Purtroppo però anche all’epoca esistevano contraffazioni, che non venivano certo accettate ma al contrario punite con pene severissime per chi stampava carte da gioco senza il sigillo reale sul dorso.
Le carte piacentine
Il mazzo di 40 carte piacentine è caratterizzato dalle figure a due teste posizionate in piedi e sono molto diffuse nelle regioni del centro Italia. L’asso di denari è chiamato localmente “la polla”, mentre il cinque di spade è caratterizzato da un motivo vegetale. Queste carte hanno una misura di 50 × 94 mm.
Le carte siciliane
Le carte siciliane sono abbastanza simili a quelle napoletane ma, spesso, hanno dimensioni inferiori e diverse proporzioni. Anche in questo caso, la donna prende il posto del fante, il re di denari è chiamato matta, mentre i bastoni vengono denominati mazze. Le figure sono intere e meno elaborate rispetto a quelle di altri tipi di carte.
Le carte francesi
L’origine delle carte francesi è misteriosa. Non si sa né dove né esattamente quando, né tantomeno da chi, siano state inventate le prime carte da gioco. C’è chi dice in Cina quasi mille anni fa, altri sostengono in India, altri ancora pensano che siano nate quasi contemporaneamente in diverse culture e civiltà. Carte che hanno appassionato e grazie alle quali sono nate molte storie, come è interessante la storia sull’asso di picche.
Cuori, quadri, fiori e picche – cioè i semi dei mazzi di carte francesi – fecero la loro comparsa ufficiale solo all’inizio del ‘600 e furono utilizzate in gran parte del Nord Europa. Pare che i semi francesi fossero una forma più stilizzata dei semi tedeschi e furono poi adottati anche in Inghilterra. Ovviamente pochi, in quel periodo, erano in grado di leggere ma pressoché tutti capivano i segni, le figure e il valore delle carte da gioco. Alcuni studiosi ipotizzano che i semi in origine si riferissero agli ordini sociali del Medioevo: Coppe il Clero, Denari i Mercanti, Spade i Nobili e Bastoni i Contadini. Nelle carte francesi le Coppe sono poi diventate Cuori, i Denari Quadri, i Bastoni Fiori e le Spade Picche.