La Gabbia dei Matti
Saranno tagliati i parlamentari. Si vorrebbe passare a 400 parlamentari alla Camera dei Deputati sugli attuali 630e a 200 al Senato sugli attuali 315. La legge costituzionale ha ottenuto il via libera definitivo con 553 voti favorevoli. Il taglio decorrerà da quando ci sarà il prossimo scioglimento del Governo o da quando cesseranno le Camere dopol’entrata in vigore della riforma.
Il numero degli abitanti per deputato aumenterà da 96.006 a 151.210, mentre ciascun senatore da 188.424 a 302.420. Dovranno essere ridisegnati i collegi con un’altra legge.
Nei successivi tre mesi, come recita l’articolo 138 della Costituzione, da quando la legge ha ottenuto la maggioranza assoluta dei due terzi alla seconda votazione soltanto alla Camera, il testo potrà essere sottoposto a referendum confermativo. Il referendum potrà essere richiesto da un quinto dei membri di una Camera, da 500 mila elettori o da cinque consigli regionali. Se questo dovesse avvenire, si voterebbe a maggio-giugno 2020 e se il testo venisse confermato, scatterebbero i 60 giorni concessi al Governo per ridisegnare i collegi. La riduzione dei parlamentari è stata voluta fortemente dal Movimento 5 stelle. Ma proviamo a capirci qualcosa di più. Prima di tutto facciamo una capatina nell’organizzazione stessa del Movimento di Di Maio e Grillo. Qui fervono i lavori per abolire i due mandati per coloro che si vorranno candidare. Di Maio ha annunciato che il M5s potrebbe modificare il limite dei due mandati, ma la cosa la si vuole far accettare piano, piano, iniziandodai comuni. Gli amministratori locali potrebbero candidarsi più volte per poi ambire a cariche nazionali, mentre i parlamentari, dopo due mandati, potrebbero candidarsi nei comuni.In realtà stanno lavorando per garantirsi il proprio futuro.
Alessandro Di Battista, ospite in TV da Lilli Gruber, è andato oltre. Secondo lui in caso di elezioni anticipate, ci dovrebbe essere una deroga anche per i parlamentari riguardo il secondo mandato, visto che non porterebbero a termine l’ultima legislatura. Quando mai luna legislatura si è conclusa regolarmente?
Mi direte, cosa c’entra la riforma del numero dei parlamentari con il doppio mandato dei cinque stelle che l’hanno voluta?
Partiamo da una considerazione universalmente valida: il Dio per un politico per antonomasia è la propria poltrona. Potreste mai pensarci che possa rinunciarci? Poi ci sono gli equilibri che possano permettere di mantenerla. Ridurre il numero dei parlamentari avrà sicuramente il contrappeso di ridurre per un partito il numero degli elettori, soprattutto se i candidati sono di un determinato territorio. Le percentuali dei votanti, come abbiamo spesso potuto vedere, sono inferiori se le elezioni riguardano una competizione europea o nazionale, rispetto a quella locale. Dare alle segreterie dei partiti la possibilità di fare le liste inserendo nei vari collegi un proprio rappresentante, magari nato al nord, piuttosto che nel territorio che dovrebbe rappresentare è una cosa che ritengo aberrante. Sarebbe come candidare a sindaco di Milano un napoletano o viceversa. Tutto questo per dirvi che questo taglio elettorale, di valore prettamente populista, non mi piace. Vorrei che il parlamento italiano fosse rappresentato da tutto il territorio, ad iniziare dalle più piccole provincie. I tagli veri si possono fare, ma sono altri, ad esempio quelli ai vitalizi d’oro dei quali sento sempre meno parlare.
Non scopro l’acqua calda se scrivo che coloro che governano praticamente sono sempre i soliti noti. Te li vedi oggi parlamentari, domani ministri, dopodomani capigruppo, poi commissari europei ecc. Sono delle vere e proprie star dei salotti televisivi. Questa riforma non farà altro che accentuare questo. Sarò un nostalgico, alla vigilia dell’età senile, ma mi piaceva quando nei nostri territori avevamo parlamentari come Aldo Moro, oppure quelli a me più vicini dove vivo, come Orlando, Caroli eConsoli ma allora la politica era diversa da oggi. Si chiamava ‘partecipazione’. Oggi non so come chiamarla. Chi vivrà, vedrà.