Taranto – Gestione e combustione illecita di rifiuti: nei guai quattro persone
CRISPIANO – I Carabinieri Forestali della Stazione di Martina Franca, durante un servizio di prevenzione antincendio boschivo in agro del Comune di Crispiano, in località Tumarola, allertati dall’avvistamento di una intensa colonna di fumo nero, si recavano sul posto per accertarne la natura. Giunti sul sito di una cava in disuso, essi sorprendevano alcune
persone intente a maneggiare rifiuti speciali costituti da teli e tubi in plastica utilizzati in agricoltura ed all’abbruciamento di parte di essi.
I militari hanno così constatato la presenza di circa 40 metri cubi di tali rifiuti speciali accatastati: in detta cava, quattro soggetti – tre uomini ed una donna– organizzati come una vera e propria catena di montaggio, smistavano e selezionavano rifiuti da avviare verso qualche mercato illecito, dando alle fiamme la restante parte non riutilizzabile. Pertanto, dopo aver informato il Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Taranto, i carabinieri forestali hanno provveduto immediatamente a porre sotto sequestro l’area e gli stessi cumuli di rifiuti, oltre ad un autocarro utilizzato per l’attività illecita, nonché a denunciare i quattro responsabili.
Quanto avevano allestito gli indagati costituiva una gestione ed una combustione illecita di rifiuti, concretizzante i reati puniti dagli artt. 256 e 256 bis del Testo Unico Ambientale (D.lgs. 152/06) che prevedono pene edittali da due a cinque anni di reclusione, oltre alla confisca del terreno e dell’autocarro oggetto di sequestro.
Lo scopo di tali condotte era verosimilmente quello di evitare i costi di smaltimento tramite le procedure lecite e nel contempo creare un profitto dalla vendita di tale rifiuto speciale, creando però un considerevole pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente.