Al via raccolta firme per l’istituzione di ricorsi collettivi contro i Concorsi di Bonifica

E’ stato presentato stamane a Lecce “Voce Comune”, un comitato a tutela dei diritti dei cittadini che vogliano tutelarsi, tramite ricorsi collettivi, nei confronti delle cartelle esattoriali che arrivano dai Consorzi di Bonifica, laddove esse risultino ingiustificate rispetto ai servizi ricevuti.
La proposta di legge, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 maggio, si prefigge di raggiungere le 50 mila sottoscrizioni a livello regionale, così da garantire che essa possa essere poi presentata e discussa in Parlamento.
A presenziare alla presentazione dell’iniziativa, ideata dall’avvocato Maurizio Villani, c’erano il sindaco della Città, Adriana Poli Bortone, nominata anche presidente pro-tempore del Comitato, e alcuni consiglieri e parlamentari salentini di Centrodestra, come Maurizio Gabellone, Paolo Pagliaro e Andrea Caroppo. Quantunque la proposta nasca in una logica del tutto trasversale all’arco politico, non erano presenti rappresentanti del Centrosinistra.
Questa iniziativa di mobilitazione popolare, che gli ideatori hanno fiducia possa giungere facilmente in porto visto il grande interesse che il tema riscuote fra i proprietari dei terreni agricoli e delle abitazioni in campagna, arriva appena a 48 ore di distanza da quello che è stato un momento di aspra tensione in seno al Consiglio Regionale.
Infatti, l’Ufficio di Presidenza non ha consentito che l’aula potesse esprimersi su un emendamento presentato dal Consigliere del Movimento 5 Stelle Cristian Casili ma sostenuto anche dal Centrodestra, che si proponeva di sospendere il pagamento fino a quando non verrà assicurata, da parte dei 4 Consorzi di Bonifica in cui è diviso il territorio regionale, l’effettiva esecuzione dei lavori di pulizia dei canali di scolo delle acque, quasi sempre invasi da rifiuti e vegetazione.
Secondo i rappresentanti della maggioranza regionale di Centrosinistra, a partire dal Governatore Michele Emiliano, la proposta lederebbe l’articolo 81 della Costituzione, non essendo questo tributo competenza della Regione ma dello Stato. Se la Regione ne sospendesse a sua discrezione la riscossione, dovrebbe essere essa stessa a risanarne il mancato introito, come già fatto in passato, cosa che comunque non ha evitato che i Consorzi di Bonifica arrivassero ad accumulare 134 milioni di debito nei confronti della Regione Puglia.
Tale decisione ha fatto infervorare la rappresentanza di agricoltori presente in Consiglio Regionale per seguire i lavori, con la speranza di poter assistere ad un voto ovviamente favorevole da parte dell’aula sull’emendamento, alla cui attenzione esso non è neppure arrivato. Lo stesso Casili aveva manifestato la sua intenzione di presentare un’ulteriore misura.