Calcio Foggia 1920: amministrazione giudiziaria e DASPO contro la mafia

La società sportiva Calcio Foggia 1920 è stata posta sotto amministrazione giudiziaria dal Tribunale di Bari, su proposta congiunta delle autorità antimafia e della questura. L’intervento mira a contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo del calcio foggiano.
Calcio Foggia 1920 sotto controllo giudiziario
Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia di Stato sulla base delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Le forze dell’ordine hanno raccolto elementi gravi a carico di alcuni gruppi ultras legati alla Società Foggiana, i quali avrebbero tentato di intimidire la dirigenza del Calcio Foggia 1920 per ottenere il controllo della società.
La campagna di intimidazioni è iniziata nel giugno 2023 e comprende episodi come spari contro l’auto di un giocatore e l’uso di esplosivi nei confronti dell’ex vicepresidente Emanuele Canonico.
Criminalità e Calcio Foggia 1920: DASPO e arresti
Il GIP del Tribunale di Bari ha emesso un’ordinanza cautelare nei confronti di quattro persone accusate di tentata estorsione. Contestualmente, il Questore di Foggia ha disposto 52 provvedimenti di DASPO “fuori contesto” verso soggetti con precedenti legati a reati gravi.
Le misure preventive servono a impedire che soggetti ritenuti pericolosi frequentino stadi e manifestazioni sportive, tutelando così l’ordine pubblico e l’integrità dell’ambiente sportivo locale.
Un caso unico: Calcio Foggia 1920 e l’art. 34 del Codice Antimafia
È la prima volta che l’articolo 34 del Codice Antimafia viene applicato a una società calcistica. La misura mira a proteggere il Calcio Foggia 1920 e il suo operato sportivo da influenze mafiose, permettendo una futura gestione trasparente e sicura. I calciatori, nel frattempo, sono stati vittime di un clima pesante che ha inciso anche sulle performance sportive.
Prospettive per il Calcio Foggia 1920 dopo l’amministrazione
L’amministrazione giudiziaria sarà temporanea e finalizzata a rimuovere ogni interferenza criminale. Il procedimento è ancora in fase preliminare e sarà seguito dall’interrogatorio di garanzia e dal confronto tra le parti, nel pieno rispetto della presunzione d’innocenza.
La vicenda sottolinea l’importanza del contrasto alle mafie anche nel mondo dello sport, evidenziando la necessità di vigilanza continua da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica.
Per ulteriori approfondimenti sulla normativa antimafia applicata allo sport, consulta il sito del Ministero dell’Interno – ANBSC.