Bufera concessioni Ostuni: spiagge e patrimonio a rischio
Scoppia la bufera concessioni Ostuni. Sette aree demaniali lungo la costa sono finite al centro di un acceso dibattito politico e ambientale. Secondo l’opposizione di centro-destra, l’amministrazione comunale avrebbe ignorato vincoli ambientali e urbanistici per accelerare l’assegnazione di tratti di spiaggia libera a gestori privati. Il caso mette a rischio uno dei principali patrimoni paesaggistici della Puglia.
Bufera concessioni Ostuni: aree sensibili sotto accusa
La bufera concessioni Ostuni riguarda in particolare tre lotti: Lotto 1 e Lotto 2, rispettivamente nelle aree di Pilone e Cala di Rosa Marina, ricadono all’interno del Parco delle Dune Costiere, zona protetta da vincoli ambientali. Secondo la normativa vigente, nessuna concessione può essere rilasciata senza un Piano delle Coste approvato e una Valutazione Ambientale Strategica.
Controversie emergono anche sul Lotto 7, presso Torre Pozzella, vicino a una torre cinquecentesca tutelata. Le associazioni ambientaliste e l’opposizione accusano il Comune di aver superato i limiti normativi autorizzando superfici eccessive.
Secondo gli oppositori: “Siamo di fronte all’ennesima forzatura, senza alcun dialogo pubblico,” affermano. Mancano trasparenza e confronto con i cittadini, elementi fondamentali per gestire correttamente il patrimonio costiero.
Consiglio comunale aperto per discutere della bufera concessioni Ostuni
L’opposizione chiede l’annullamento delle gare per le concessioni e le dimissioni della Giunta. In particolare, si contesta che il Comune non abbia ancora approvato un nuovo Piano delle Coste, in sospeso da oltre due anni, adattando solo parzialmente il Piano Artigianale.
La legge regionale stabilisce che almeno il 60% della costa debba restare libero da concessioni, ma dai documenti ufficiali emergerebbe una percentuale inferiore, tra il 40% e il 50%. Per affrontare la bufera concessioni Ostuni, molti cittadini e associazioni chiedono ora la convocazione urgente di un consiglio comunale aperto.
La situazione resta incerta, ma cresce l’urgenza di proteggere la costa di Ostuni, un patrimonio naturale di inestimabile valore per il turismo e l’ambiente della Puglia.
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