Tfm in Puglia: il no della Cgil a un privilegio fuori luogo
Torna in Puglia la proposta di reintrodurre il Trattamento di fine mandato (Tfm) per i consiglieri regionali, scatenando polemiche e indignazione. La segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, ha espresso il suo netto dissenso, definendo il Tfm un atto che “ha il sapore del privilegio“, soprattutto in una regione che lotta contro povertà e precarietà diffuse.
Secondo Bucci, il tentativo di riproporre il Tfm si ripresenta ciclicamente, puntuale come le stagioni, sempre in coincidenza con le festività. La norma, già bocciata in passato, viene vista come un simbolo di distanza tra cittadini e istituzioni. In Puglia, infatti, quasi un cittadino su tre vive in condizioni di povertà relativa, e molte famiglie si aspettano interventi concreti, non regalie ai politici.
La Cgil, supportata da associazioni e movimenti civici, ribadisce il suo no a quella che considera una scelta sbagliata, che minerebbe ulteriormente la fiducia nelle istituzioni. “La politica dovrebbe servire l’interesse collettivo – avverte Bucci – non garantire privilegi”.
Un appello viene rivolto al Consiglio regionale e al presidente Emiliano: fermare questa misura e dedicarsi alle vere priorità, come il welfare e il lavoro. La discussione è aperta, ma il rischio di alimentare nuove fratture tra politica e cittadini è più attuale che mai.