Manifestazione di protesta a Castro contro il progetto del mega parco eolico marittimo.

Castro ha ospitato ieri un nuovo presidio di protesta, indetto dal “Movimento Regione Salento”, contro il progetto presentato dalla multinazionale Odra Energia di realizzare un mega parco eolico marittimo lungo la costa che va da Otranto fino a S.Maria di Leuca.
Il progetto definitivo, recentemente modificato, è stato inviato dall’azienda al Ministero dell’Ambiente, il quale ha dato tempo fino all’11 dicembre per fornire pareri e osservazioni alle parti in causa, Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comuni costiere del sud Salento.
Questi ultimi, non c’è bisogno quasi di specificarlo, sono tutti convintamente compatti nella loro contrarietà all’opera, e hanno preso parte con i loro rappresentanti istituzionali sia al presidio sia ad un momento assembleare svoltosi a seguire nel Comune della stessa Castro.
Ifatti, pur avendo Odra energia ridotto il numero delle pale inizialmente programmate, da 90 a 73, allontanandole allo stesso tempo di qualche km dalla costa, restano tutti i motivi di scontento e perplessità che da tempo hanno animato la mobilitazione della comunità locale.
Rimarrebbero, infatti, le opere invasive a terra, gli scavi, l’impatto sui fondali marini e sul fragile ecosistema. Rimarrebbe soprattutto l’oltraggio al paesaggio che racconta la storia e l’identità di un popolo, lo scenario naturale che guarda alle coste dell’Albania disturbato da questi giganti alti la bellezza di 300 metri.
Senza dimenticare che la Puglia ha già dato. Con circa 4.500 ettari di superficie destinati all’eolico industriale, rappresenta oltre un quarto del totale nazionale. Per l’eolico offshore, le richieste lungo le sue coste raggiungono una potenza complessiva di 27,5 GW, oltre dieci volte l’obiettivo nazionale. Questi numeri raccontano una realtà schiacciante: il nostro territorio è già stato sfruttato al limite.
Risultano da questo punto di vista abnormi le pretese portate avanti da chi, la maggioranza di Regione, pensa di fare di questa Regione La Mecca, più di quanto non lo sia già ora, delle energie rinnovabili.
All’iniziativa hanno preso parte anche l’archeologo Francesco D’Andria, il quale ha evidenziato come l’area in questione sia «uno dei punti più sensibili del Mediterraneo dal punto di vista storico, culturale e archeologico», e il presidente di Italia Nostra per il sud Salento Marcello Seclì, per il quale non si riesce a comprendere come mai altre associazioni ambientaliste siano favorevoli o non prendano posizione.