Giochi del Mediterraneo, sopralluogo oggi al “Via del Mare” di Lecce: tempi strettissimi per la copertura
Si è tenuto oggi, alla presenza del Commissario ai Giochi del Mediterraneo Massimo Ferrarese, del sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone e del presidente dell’Unione Sportiva Lecce, Ernesto Sticchi Damiani un sopralluogo presso la stadio “Via del Mare”, che sarà sede di alcuni incontri del torneo di calcio dell’importante manifestazione che si terrà fra ormai meno di due anni.
Proprio il tempo che, inesorabilmente, scorre, avvicinandoci all’inizio della competizione alla quale parteciperanno le nazioni che si affacciano sul Mare Nostrum, rende quasi un azzardo il motivo fondamentale per il quale Lecce ha chiesto e ha ottenuto, anche per mezzo di due suoi rappresentanti politici nazionali di vertice, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ed il nuovo Commissario europeo Raffaele Fitto, di essere parte della manifestazione col suo stadio: quello di poterlo ammodernare, con la costruzione della copertura per tribune e curve.
I 36 milioni stanziati dal governo sono la dotazione economica prevista per l’ammodernamento complessivo dell’impianto, non solo per la costruzione della copertura ma anche per altre opere resesi necessarie per mantenerlo a norma. Il grande evento sportivo è sempre l’occasione propizia per svolgere lavori di questo tipo ma, un po’ come avvenne per i Mondiali di Calcio del 1990, è accaduto che i ritardi maturati sia nello stanziamento dei fondi sia a causa di dei guai giudiziari che hanno coinvolto quello che era il direttore generale dei Giochi, Elio Sannicandro, con la conseguente paralisi gestionale, hanno ora reso l’organizzazione dell’evento una vera e propria corsa contro il tempo.
Nel caso specifico del Via del Mare quindi, vista la complessità dell’intervento, si sta pensando di pubblicare un bando d’appalto unico, comprensivo di tutte gli interventi previsti sulla struttura, in modo da guadagnare parte del tempo perso. Massimo Ferrarese, quasi rifacendosi al gramsciano “pessimismo della ragione e all’ottimismo della volontà”, ha ammesso quest’oggi che, oggettivamente, i tempi non ci sono ma che, tuttavia, si farà il massimo per compiere il miracolo di realizzare quanto previsto per lo stadio di Lecce nel giro poco più di un anno.
La partenza dei lavori è infatti stimata, dopo la gara d’appalto e la sua assegnazione, per il mese di maggio del prossimo anno. “Un minuto dopo la fine dell’ultima partita del campionato del Lecce”, ha affermato, scherzosamente ma non troppo, Sticchi Damiani. Non ci saranno quindi disagi per gli spettatori in questa stagione ma certo, sarebbe stato meglio averli in questa per avere in cambio uno stadio rimesso a nuovo, con ben maggiore comodità e senza fiatone, per il 2026.
Si dice che gli italiani diano sempre il meglio di sé quando hanno a che fare con le emergenze. Lo si afferma nel caso delle catastrofi naturali, quando occorre soccorrere le popolazioni vittime di terremoti o alluvioni, dimenticando però che poi, quando si tratta di ricostruire, con l’eccezione del Ponte Morandi a Genova, i tempi e le problematiche riscontrate risultano puntualmente inenarrabili.
Da questo punto di vista, l’organizzazione di questo grande evento sportivo, che la Puglia ospiterà per la seconda volta dopo l’edizione del 1997 svoltasi a Bari, i gravi ritardi con cui essa si sta trascinando e che vedono Massimo Ferrarese fare i conti costantemente con le lancette dell’orologio, confermano quest’attitudine, il piacere quasi sadico del lavorare con l’acqua alla gola.