Nel PD di Taranto regna il caos: Mazzarano sospeso dal partito, ma accolto come conferenziere
Il Partito Democratico di Taranto è sotto i riflettori per una situazione paradossale che coinvolge lex consigliere regionale Michele Mazzarano, una vicenda che ha dell’incredibile e che mette in luce tutte le contraddizioni di un partito che sembra aver perso la bussola.
Nonostante la condanna a nove mesi per corruzione elettorale, con pena sospesa, rimane in carica.
Tuttavia, ha deciso di autosospendersi dal gruppo consiliare del PD nell’aprile 2024, in seguito al clamore politico e alle implicazioni legate alla sua vicenda giudiziaria.
Mazzarano ha dichiarato di non aver rinnovato la tessera del partito per evitare ulteriori accostamenti negativi tra la sua persona e le vicende giudiziarie che lo riguardano.
Nonostante la sua autosospensione dal gruppo PD, all’Interno del quale la Commissione di Garanzia Nazionale del PD ha sancito la sua esclusione di per cinque anni, continua a svolgere il ruolo di consigliere regionale e, di recente, ha partecipato a dibattiti pubblici, come alla Festa dell’Unità , parlando di temi rilevanti per la sanità locale
Il consigliere appare tranquillamente invitato come relatore alla Festa dell’Unità a Talsano, smentendo di fatto la linea dura imposta dalla segretaria nazionale, Elly Schlein.
A riportare alla luce questa grottesca situazione è Davide De Fazio, ex carabiniere e politico di lungo corso, entrato da poco nel PD con grande fiducia nella guida di Schlein.
Lo abbiamo intervistato per capire meglio la sua posizione e il contesto in cui tutto questo si sta verificando.
Ci racconti cosa sta succedendo nel PD di Taranto?
Guardi, è una situazione che ha dell’incredibile. A marzo mi sono avvicinato al Partito Democratico, affascinato dalla ventata di novità portata da Elly Schlein, che sembrava voler ridare un’anima etica a questo partito.
Ma quello che vediamo a Taranto è una completa presa in giro dei cittadini e dei militanti. Michele Mazzarano, condannato per corruzione elettorale e sospeso dal partito per cinque anni, è stato invitato a parlare alla Festa dell’Unità come se nulla fosse successo.
La coerenza e il rispetto per le istituzioni interne sembrano spariti.
Come è stato possibile che nonostante la sua sospensione sia stato invitato a un evento ufficiale del PD?
Questo è il punto. Le decisioni delle Commissioni di Garanzia, sia regionale che nazionale, non valgono più nulla?
Parliamo di un provvedimento definitivo che vieta a Mazzarano di iscriversi al PD per cinque anni, eppure lo vediamo fare il conferenziere alla Festa dell’Unità.
È una mancanza di rispetto non solo verso la segretaria Schlein, che ha voluto un giro di vite su questi comportamenti, ma anche verso i cittadini di Taranto, che meritano chiarezza e trasparenza.
Crede che questo comportamento danneggi l’immagine del PD a Taranto?
Certamente! Il Partito Democratico dovrebbe essere la forza politica della legalità, della trasparenza e del rispetto delle regole, ma qui vediamo l’esatto contrario.
Questo crea sfiducia tra i militanti e i cittadini, che si sentono presi in giro da un partito che prima condanna e poi fa finta di niente. È un pasticcio tutto interno al PD ionico, che di fatto si sta isolando dalla linea nazionale.
E la segretaria Schlein cosa dice di questa situazione?
Finora non ci sono state dichiarazioni ufficiali, ma è evidente che una situazione del genere mina la credibilità della sua leadership.
Se permettiamo che simili episodi passino sotto silenzio, rischiamo di legittimare l’idea che nel PD chiunque possa fare come gli pare, anche in spregio alle decisioni degli organi di garanzia. Mi auguro che la Schlein prenda una posizione netta e decisa su questa vicenda.
Ha parlato di un’ambiguità generale nel PD di Taranto. A cosa si riferisce?
L’ambiguità è palese. Da una parte c’è la linea della segreteria nazionale, che cerca di ripulire il partito dai comportamenti poco etici, dall’altra, a livello locale, vediamo che queste regole vengono sistematicamente ignorate.
Alcuni dirigenti del PD di Taranto sembrano voler fare di testa loro, in totale disprezzo delle indicazioni nazionali. Così non si va da nessuna parte. Bisogna mettere ordine.
Una resa dei conti quindi nel PD ionico Davide De Fazio non si limita alla denuncia: la sua è una richiesta chiara di coerenza e rispetto delle regole.
L’episodio di Michele Mazzarano è solo la punta dell’iceberg di una gestione caotica del PD locale, dove la linea della segreteria nazionale sembra essere completamente ignorata.
In un momento in cui il PD tenta faticosamente di riguadagnare la fiducia degli elettori, episodi come questo per De Fazio rischiano di affossare ogni tentativo di rinnovamento.
La questione Mazzarano rappresenta un bivio per il PD di Taranto: continuare su una strada di compromessi ambigui o dare un segnale forte di discontinuità, come chiesto a gran voce da chi, come Davide De Fazio, crede ancora in un partito che possa incarnare i valori di legalità ed etica.
E mentre il caos regna sovrano nel PD tarantino, il futuro del partito secondo alcuni esponenti passa proprio dalla capacità della Schlein di intervenire, una volta per tutte, su situazioni come questa, prima che sia troppo tardi.