Rinaldo Melucci invita i comuni della provincia di Taranto ad una gestione lungimirante dell’acqua

La configurazione meteorologica presente sul Meridione d’Italia, e sulla Puglia, non potrebbe essere più sciagurata. L’anticiclone africano tiene lontane tutte le perturbazioni che stanno periodicamente interessando le regioni del centro-nord, portando certo in alcuni casi anche forti disagi, ma quantomeno tenendo a basa la siccità.
Il nostro territorio invece sperimenta puntualmente la condizione di “grande beffato”: anche quando sono annunciate piogge in arrivo da nord, esse si risolvono prevalentemente in forti afflussi ventosi, che pur avendo il beneficio di abbassare le temperature non arrecano alcun sollievo alle nostre assetate, e sempre più rinsecchite, campagne. In questi giorni lo scenario è anzi quanto più possibile vicino a quello di un inferno, con grandi e piccoli roghi a bruciare sterpaglie o quel che resta degli ulivi.
Un inizio d’estate che non promette nulla di buono per il prosieguo, infatti anche nelle prossime settimane non sono previste al momento piogge in arrivo alle nostre latitudini, in grado di riequilibrare il grave deficit idrico costituitosi a partire da un inverno e da una primavera ultimi certamente avari di precipitazioni. Affrontare in queste condizioni i mesi più roventi dell’anno è davvero sconfortante.
Sulla vicenda è intervenuto il Presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, con un appello ai sindaci dei ventinove Comuni del territorio provinciale affinché adottino, ove non abbiano ancora
provveduto, buone pratiche tese a razionalizzare l’uso dell’acqua all’indomani dell’inizio della stagione estiva.
“Confido nel senso di responsabilità di ogni Primo Cittadino per fronteggiare l’attuale emergenza idrica, che si prospetta più gravosa rispetto agli anni passati.” ha dichiarato Melucci.
L’emergenza sorge all’indomani di un confronto con Coldiretti per le scarse precipitazioni durante le scorse stagioni invernale e primaverile ed al conseguente prosciugamento degli invasi della Basilicata e dell’alta Puglia. Si tratta di una preoccupante urgenza idrica che colpisce in maniera estremamente penalizzante il comparto agricolo.
L’assenza di acqua per uso irriguo sta, infatti, danneggiando sia il settore occidentale, ricco di agrumeti, sia quello orientale, ricco di vigneti.