Finale al cardiopalma tra Martina e Nardò. Vincono i neretini ma soprattutto le tifoserie
Finale al cardiopalma tra Martina e Nardò. Vincono i neretini ma soprattutto le tifoserie davanti ad un palcoscenico di un gemellaggio straordinario.
In semifinale il Nardò aveva battuto la Fidelis Andria 1 a 0, mentre il Martina aveva sconfitto il Casarano per tre reti a zero
La finale dei playoff della Serie D tra Martina e Nardò è stata una partita straordinaria, giocata nello stadio Tursi di Martina Franca, gremito da tifosi delle due squadre gemellate.
Un incontro che ha regalato emozioni intense, con due formazioni che hanno dimostrato di meritare la categoria superiore.
Alla fine la partita l’hanno vinta i neretini, con un gol di Dambros propiziato da un errore di distrazione a centrocampo da barte dei biancazzurri.
La finale da quel momento in poi si è innervosita sul campo di gioco con espulsioni ed ammonizioni, ma sugli spalti le due tifoserie hanno continuato ad applaudirsi.
Le due tifoserie, legate da un gemellaggio storico, hanno riempito lo stadio di colori e canti, creando un’atmosfera di festa e rispetto reciproco.
Nonostante la posta in gioco, il fair play ha regnato sovrano, rendendo la partita un esempio di come il calcio possa unire anziché dividere.
La cornice di un evento unico
Il giorno della finale è stato vissuto con un’anticipazione febbrile.
Lo stadio Tursi era un mare di bandiere e sciarpe, con i tifosi del Martina e del Nardò che hanno cantato e incitato le loro squadre dal primo all’ultimo minuto.
I cori di incoraggiamento e i festeggiamenti prima del fischio d’inizio hanno reso l’atmosfera ancora più elettrizzante.
Allo stadio Tursi, il clima era quello delle grandi occasioni, oramai fino ad oggi un ricordo lontano che nessuno poteva immaginare che tanti anni dopo, i due presidentissimi Lacarbonara e Soldano e Mister Pizzulli, avrebbero potuto riportare in uno stasio storico che qualcuno vorrebbe abbattere.
I tifosi del Martina, orgogliosi del percorso dei loro beniamini, hanno riempito lo stadio, mentre i supporter del Nardò, altrettanto appassionati, non hanno fatto mancare il loro sostegno, dimostrando come il calcio possa essere un’esperienza di condivisione e amicizia.
Una partita al cardiopalma
L’incontro è iniziato con un ritmo incalzante. Entrambe le squadre erano consapevoli dell’importanza della posta in gioco e hanno messo in campo tutta la loro determinazione.
Il Martina ha subito cercato di imporsi, spingendo forte sull’acceleratore, mentre il Nardò ha risposto colpo su colpo.
Il primo tempo ha visto diverse occasioni da gol per entrambe le squadre.
Il Martina, guidato dal suo bomber Palermo, ha creato numerosi pericoli per la difesa del Nardò, ma la squadra ospite ha resistito con una prestazione difensiva solida.
Dall’altra parte, il Nardò ha cercato di sfruttare le ripartenze, mettendo in difficoltà la retroguardia del Martina.
Il Martina in dominio: Le occasioni sprecate
La partita è stata ampiamente dominata dal Martina, che ha avuto diverse palle gol nitide. I padroni di casa hanno spinto costantemente, mettendo sotto pressione la difesa del Nardò.
Tuttavia, la squadra ospite ha saputo difendersi con ordine, respingendo gli attacchi del Martina e cercando di sfruttare le poche occasioni a disposizione.
Nonostante le numerose opportunità, il Martina non è riuscito a trovare la via del gol.
I tentativi di Palermo e degli altri attaccanti sono stati neutralizzati da una difesa del Nardò ben organizzata e dal portiere Viola, autore di alcuni interventi decisivi.
Il Capolavoro del Nardò: Un errore fatale
Il secondo tempo ha visto il Nardò prendere il controllo della partita, ma non nel senso di dominare il gioco.
La squadra ospite ha saputo sfruttare un errore a centrocampo del Martina, da cui è scaturito il gol decisivo.
Un pallone perso a centrocampo è stato rapidamente trasformato in un’azione offensiva da parte del Nardò, culminata con il gol di D’Ambros.
Il gol è arrivato dopo una splendida azione corale.
Un pallone recuperato a centrocampo è stato rapidamente trasformato in un assist perfetto per D’Ambros, che non ha perdonato, infilando il pallone alle spalle del portiere del Martina.
Una rete che ha scatenato la gioia dei tifosi del Nardò, consapevoli dell’importanza di quel momento.
Il finale intenso: nervosismo e schemi saltati
Gli ultimi minuti della partita sono stati intensi e caotici con il Martina alla disperata ricerca del pareggio, gli schemi sono saltati e il nervosismo ha preso il sopravvento.
Ne sono scaturite diverse espulsioni e ammonizioni, con entrambe le squadre che hanno visto alcuni dei loro giocatori costretti a lasciare il campo.
La tensione ha raggiunto il culmine quando il Martina ha continuato a spingersi in avanti, cercando disperatamente di trovare il gol del pareggio.
Tuttavia, il Nardò ha saputo mantenere la calma e difendere il vantaggio fino al fischio finale.
Il miracolo Martina
Nonostante la sconfitta, il Martina ha disputato una stagione eccellente.
La squadra, guidata da Massimo Pizzulli, seconda nella sessione regolare alle spalle dell’Altamura, ha saputo valorizzare sia giovani talenti che giocatori esperti, costruendo una rosa competitiva che ha saputo tenere testa a tutte le avversarie.
Il suo percorso rimane encomiabile, con una stagione che ha visto la squadra protagonista fino alla fine.
La gestione di Massimo Pizzulli è stata impeccabile. Ha saputo motivare i suoi giocatori, creando un gruppo coeso e determinato.
Le scelte tattiche si sono rivelate spesso vincenti, portando i biancazzurri a sfiorare l’impresa. Il merito di questo straordinario percorso va sicuramente anche alla società, che ha supportato il tecnico in ogni momento.
Le dichiarazioni degli allenatori
Massimo Pizzulli (Allenatore del Martina): “Abbiamo disputato una stagione fantastica. Peccato per questa finale, ma i miei ragazzi hanno dato tutto. Il futuro? Ora è il momento di riposare e riflettere.”
Mario Costantino (Allenatore del Nardò): “Una vittoria meritata per i miei ragazzi e per questa città. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e ci godiamo questo successo.”
Il percorso del Martina
Il cammino del Martina in questa stagione è stato straordinario. Dopo un inizio di campionato promettente, la squadra ha continuato a migliorare, dimostrando una solidità difensiva e una capacità offensiva che l’hanno portata a competere ai massimi livelli.
La gestione oculata del mercato ha permesso al Martina di costruire una squadra equilibrata, con giovani talenti che hanno trovato spazio accanto a giocatori di esperienza.
Sono loro sicuramente il grande patrimonio di questa squadra e per alcuni di essi si prospetta un futuro roseo, viste le numerose richieste che stanno arrivando, esattamente come mister Pizzulli che è corteggiato da squadre di serie superiore.
Questa combinazione ha creato una miscela esplosiva che ha dato filo da torcere a tutte le avversarie.
La dirigenza, con i presidenti Lacarbonara e Soldano, ha dimostrato una visione chiara e una capacità gestionale che ha permesso alla squadra di raggiungere traguardi impensabili. Pochi avrebbero scommesso su questo cammino, ma il Martina ha saputo stupire tutti, dimostrando di poter competere con le migliori squadre della categoria.
Il Nardò: Una squadra costruita per vincere
Dall’altra parte, il Nardò è stato costruito con l’obiettivo chiaro di vincere. La squadra ha avuto qualche difficoltà all’inizio della stagione, ma con l’arrivo di Mario Costantino in panchina, la situazione è cambiata radicalmente.
Il Nardò ha iniziato a macinare punti, mostrando una solidità difensiva e una capacità di finalizzare che l’hanno portata fino alla finale playoff.
La vittoria contro il Martina è stata il coronamento di un percorso di crescita costante, che ha visto la squadra migliorare partita dopo partita.
Il campionato l’hanno vinto le due tifoserie
Un aspetto che ha reso questa finale ancora più speciale è stato il gemellaggio tra le due tifoserie. Martina e Nardò non sono solo avversarie in campo, ma anche sorelle fuori dal rettangolo di gioco. Questo legame ha creato un’atmosfera unica, di rispetto e amicizia, che ha reso l’evento ancora più memorabile.
I tifosi delle due squadre hanno dimostrato come il calcio possa essere un veicolo di unione, celebrando insieme le emozioni di una partita che resterà nella storia. Questo gemellaggio è un esempio di come lo sport possa superare le rivalità, creando legami che vanno oltre il risultato del campo.
Il futuro delle due squadre
Per il Martina la sconfitta in finale playoff è stata un duro colpo, ma la squadra ha dimostrato di avere le qualità per competere ai massimi livelli.
La società dovrà ora decidere come procedere, ma la base costruita in questa stagione è solida e promettente. I presidenti Lacarbonara e Soldano sono consapevoli della forza di questa società e del potenziale che ha per il futuro.
Il Nardò, invece, può guardare al futuro con ottimismo. La vittoria in finale playoff ha dimostrato che la squadra è pronta per il salto di categoria. Tuttavia, la promozione in Serie C non è affatto garantita.
Affinchè il Nardò possa ottenerla , ben tre squadre della terza serie dovrebbero rinunciare all’iscrizione, cosa praticamente impossibile, ma che sarebbe stata invece possibile lo scorso anno.
Questo rende il salto di categoria un vero e proprio miraggio, ma non toglie nulla alla gioia e alla soddisfazione per la vittoria ottenuta sul campo.
Il ritorno a casa
A Nardò, la festa è continuata fino a tarda notte, con i tifosi neretini che hanno celebrato la vittoria in un clima di euforia.
A Martina i tifosi hanno ringraziato davanti alla curva mister e calciatori per un campionato che nessuno avrebbe ipotizzato alla vigilia
Una lezione di sportività
Questa finale è stata una lezione di sportività e fair play. Nonostante la rivalità in campo, le tifoserie gemellate hanno dimostrato che è possibile competere con rispetto e amicizia. La vera vittoria è stata loro, capaci di trasformare una partita di calcio in una festa dello sport.