Chagall – Sogno D’Amore, un inedito Chagall presso il Castello Aragonese di Conversano
Chagall – Sogno D’Amore, un inedito Chagall presso il Castello Aragonese di Conversano La nostra epoca è triste, oltretutto, perché difetta di anime grandi e pensose, capaci di riflettere e di piegarsi su se stesse; per contro, purtroppo, abbondano anime folli, che non hanno fermenti di risvegli, maturazione interiore, che non avvertono conflitti di doveri e di ideali, anime svuotate di ogni speranza che lavorano unicamente a nuocersi.
Le rovine spirituali che pervadono il mondo hanno raggiunto limiti estremi, come limiti estremi ha raggiunto lo spirito di competizione e di aggressività. Lo spirito del secolo è il genio malefico che ha fatto esplodere gli istinti più perversi, che nutrono l’anima di incubi e rendono la fede anemica. Manca la capacita di ascolto, la capacita di sublimare le forze dello spirito, di ridestare le energie spente, di eccitare gli sviluppi interiori e le tensioni spirituali.
Tutta l’arte di Chagall dà testimonianza non soltanto di una assoluta necessità interiore di dipingere, ma soprattutto dell’assoluta necessità di alzarsi , quali che siano le circostanze della vita, bene in alto sopra la terra.
Saranno le magiche suggestioni di uno dei più importanti maestri del ’900 ad illuminare la stagione primaverile dell’arte a Conversano, presso il Polo Museale Castello Conti Acquaviva D’Aragona, dove dal 20 aprile al 27 ottobre 2024, sono giunte e pronte per essere ammirate, oltre 100 bellissime opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni, di uno degli artisti più noti e amati del ‘900: Marc Chagall.
Chagall è uno dei più grandi artisti al mondo ed uno dei principali interpreti della pittura del Novecento che, con le sue opere universalmente note, un inconfondibile stile onirico e fantasioso ed una vita ricca di tormenti, rappresenta un unicum nella storia dell’arte.
Ebreo ed esule dalla sua patria, proprio per il credo religioso, nel 1910 si trasferisce a Parigi per approfondire gli studi artistici. Attivamente coinvolto nella Rivoluzione Russa, fonda un’accademia d’arte nella sua terra natia, contestata pesantemente dal Governo.
Torna in Francia, ma la seconda guerra mondiale lo costringerà a scappare in Spagna, in Portogallo e negli Stati Uniti. Nel 1944 perde la sua amatissima moglie, e questo sarà un ulteriore e tragico trauma nella vita e nell’opera dell’artista.
Nel 1948 Chagall torna in Francia e si stabilisce in Provenza, dove abiterà fino alla sua morte nel 1985.
La mostra dal forte impatto emotivo, racconta un mondo tutto suo, intriso di stupore e meraviglia. Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia , religione ed esodo, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista: un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.
La mostra è suddivisa in tre cicli grafici più importanti dell’artista bielorusso: le Anime morte di Gogol’, le Favole di La Fontaine e la Bibbia.
Per il pubblico pugliese sarà l’occasione per imbattersi nell’immaginario onirico di Chagall, nella ricchezza delle tradizioni letterarie russe e nella sacralità dei testi biblici.
Marc Chagall si dispiega come un lungo sogno fino a librarsi in aria come gli amanti, i violinisti sul tetto, gli animali, i fiori, i candelabri e le vecchie pendole che volano nei quadri del maestro russo.
La prima sezione della mostra è di straordinario interesse, perché ricollega Chagall all’universo visionario russo: alla semplicità delle tradizioni popolari, ma anche al mondo delle sante icone, con i loro colori forti e la loro serialità.
C’è anche il caos della distruzione; ci sono le case capovolte e in fiamme, gli ebrei sempre erranti perché sempre costretti alla fuga. Ma alla fine c’ è la Liberazione (1937-1952), pannello finale di un dipinto originariamente unico, intitolato La rivoluzione, che Chagall ha poi diviso in tre parti.
La Resistenza e Resurrezione evocano il dilagare della violenza e delle persecuzioni attorno alla figura dominante di Cristo in croce. Nell’ebreo Gesù, l’ebreo Chagall, fedele alla religione dei suoi padri, vede comunque l’espressione del martirio dell’umanità.
Dopo il clamoroso successo della mostra dedicata ad Antonio Ligabue, nel 2023, quest’anno il Comune di Conversano e Arthemisia hanno rilanciato con una mostra dalla portata internazionale, quale Marc Chagall, evidente segno di crescita e progressione nella proposta culturale della Città.
L’Amore è il fil rouge che unisce tutta la produzione di Chagall: amore per la religione, per la patria, per la moglie, per il mondo delle favole, per l’arte.
Promossa e sostenuta dal Comune di Conversano Città d’Arte e Museco – Musei in Conversano e Regione Puglia, con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari e di Puglia Promozione, la mostra Chagall – Sogno d’amore, è prodotta e organizzata da Arthemisia ed è a cura di Dolores Durán Úcar, una delle più importanti studiose dell’artista, con la divulgazione scientifica di Francesca Villanti.
La mostra nella I sezione delle Opere uniche, sviluppa una pittura espressiva e coloratissima, traendo ispirazione da un vissuto che si fonde con la fantasia creando universi magici.
In questa sezione è riunito un importante gruppo di opere, oli, gouache e disegni, attraverso il quale è possibile ripercorrere tutte le fasi creative della carriera dell’artista e individuare le sue tematiche chiave.
I suoi ricordi d’infanzia e la sua amata Vitebsk, così come le tradizioni russe e le scene bibliche, sono un elemento costante nel suo lavoro durante tutta la sua carriera.
Nella II sezione – La storia dell’Esodo L’esistenza di Marc Chagall è segnata dalla guerra e dallo sradicamento. L’autore raffigura l’esodo biblico come un’allegoria della persecuzione patita dagli ebrei in seguito all’invasione nazista della Francia durante la Seconda Guerra Mondiale: una minaccia che aveva costretto l’artista a scappare da Parigi per trovare rifugio negli Stati Uniti.
Egli rappresenta attraverso ventiquattro scene l’avventura del popolo ebraico che, con l’aiuto di Dio e la guida di Mosè, fugge dalla schiavitù in Egitto per raggiungere la Terra Promessa.
Gli ebrei, liberi dall’oppressione, si convertono in una comunità dotata di una propria identità, indipendente, rispettosa delle leggi espresse nei Dieci Comandamenti rivelati da Jaweh al profeta sul Monte Sinai.
Buona parte delle incisioni di questa serie riproduce o si ispira direttamente alle gouache realizzate sullo stesso tema da Chagall nel 1931.
Il testo biblico aveva sempre attratto il pittore, che attraverso di esso rientrava in contatto con le sue radici più profonde e con l’infanzia trascorsa nella comunità ebraica di Vitebsk.
Riesce ad amalgamare il sentimento dell’amore e della fratellanza con il suo senso di sradicamento. In questa serie di litografie Chagall si rivela una volta di più un vero maestro della composizione e del colore.
Nella III sezione – Favole Nel 1927 il gallerista ed editore Ambroise Vollard commissiona a Chagall l’illustrazione delle Favole di La Fontaine che saranno pubblicate da Tériade nel 1952.
La Fontaine, vissuto nel Seicento, è ritenuto uno dei più importanti autori di questo genere narrativo e le sue Favole sono considerate un capolavoro della letteratura francese.
Nell’illustrare questi racconti moraleggianti Chagall si rifà alla tradizione russa, alle icone e ai lubki, le colorate stampe popolari accompagnate da una semplice didascalia, tradizionalmente usate per istruire e informare il popolino e gli analfabeti.
Gli animali, d’altra parte, lo hanno sempre affascinato. È cresciuto in un villaggio in cui gli animali erano parte integrante della vita di tutti. Nelle acqueforti ispirate alle favole di La Fontaine tratteggia vitelli, mucche, maiali, rane, volpi, galli, formiche…
Un immaginario incantato pienamente all’altezza della fantasia e ironia dello scrittore francese. Nonostante la loro distanza nel tempo, La Fontaine e Chagall hanno aspetti in comune: il gusto per le tradizioni popolari, la capacità di penetrare il comportamento umano e un’immaginazione sconfinata.
Nella sezione – Poesie “La letteratura era una delle grandi passioni dell’artista. Poco dopo essersi stabilito a Parigi nel 1911, Chagall fece amicizia con alcuni tra i più innovativi poeti d’avanguardia, autori che capivano istintivamente il mondo magico e metaforico dei suoi dipinti e incoraggiavano e sostenevano il giovane pittore.
Nel corso della vita Chagall coltivò sempre i rapporti con i maggiori scrittori del suo tempo e illustrò i testi di molti di essi. Blaise Cendrars, André Breton, Guillaume Apollinaire, André Salmon, Paul Éluard, Max Jacob e André Malraux, per citarne solo alcuni, erano suoi amici e ammiratori ricambiati.
Ma Chagall non si limitò a illustrare le opere altrui e si cimentò con la scrittura traducendo in parole il complesso universo dei suoi dipinti.
Nella sezione – Derrière le miroir. Parigi Derrière le miroir è una raccolta di litografie, pubblicata da Aimé Maeght nel 1954, che Marc Chagall dedicò a Parigi, la sua amata città. Tramite immagini coloratissime ne rappresentò gli elementi architettonici più distintivi, come la torre Eiffel, il Pantheon, Notre Dame… e, fluttuanti tra gli edifici, i suoi personaggi fantastici.
Chagall si trasferì per la prima volta a Parigi nel 1910, dove aprì uno studio nel quartiere di Montparnasse.
Non c’è da sorprendersi della sua decisione: la metropoli francese si era convertita nel centro nevralgico del mondo dell’arte, attraendo schiere di giovani appassionati di cultura e trasformandosi nella capitale delle avanguardie, dove erano confluiti tutti gli artisti affascinati dalle realtà bohème, dai caffè cosmopoliti, dalla possibilità di formarsi presso le accademie e i musei e, soprattutto, dai numerosi Saloni che mettevano a disposizione i propri spazi per esibirne le opere.
Parigi, che così tante volte gli diede il benvenuto e lo accolse, fu una delle sue principali fonti d’ispirazione. Le rese frequentemente omaggio nelle sue creazioni, rappresentando la torre Eiffel, quale simbolo della città e della sua storia, Notre Dame, suo monumento culturale insostituibile, Le Pont Neuf, La Ópera, oppure Le Carrousel du Louvre… Attraverso le sue opere grafiche Chagall celebrò questa città che, nelle sue parole, «illuminò il mio mondo oscuro, come se fosse stata il sole».
Sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio: “Conversano ama l’arte e la sente parte della propria vita sociale. Per questo motivo è bello e stimolante proseguire nell’organizzazione delle grandi mostre presso l’apposita sezione dedicata del nostro Castello normanno aragonese.
Sentiamo forte il bisogno di diffondere bellezza, di coltivare sentimenti autentici, di contrastare i fini oscuri della guerra che ci circondano, avvicinando il popolo e soprattutto i giovani al Museo, luogo di incanto, di contemplazione e di sana socializzazione.
La mia gratitudine profonda va ad Arthemisia, alla straordinaria Presidente Iole Siena ed al suo formidabile Team per la rinnovata fiducia dimostrata verso la mia Città e per aver creduto nella prospettiva, nella sensibilità e nella potenzialità della nostra terra. Ed ancora un grande grazie all’assessore Katia Sportelli, all’Amministrazione tutta, a Stefania Liverini ed a tutti gli uffici della Città di Conversano per la professionalità e la passione nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale. Evviva l’arte, viva la bellezza e viva Conversano!!“.
Date:
- 20 aprile – 27 ottobre 2024
Sede:
- Polo Museale – Castello Conti Acquaviva D’Aragona Piazza Conciliazione (Arco monumentale) Conversano – Bari
Orario apertura:
Dal martedì al venerdì 10.00 – 13.30 | 15.30 – 19.00
Sabato e domenica 10.00 – 13.30 | 15.30 – 20.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso